Il decreto “Quota 100” esclude i dipendenti della Regione Sicilia. Si tratta di circa un migliaio di persone il cui fondo pensionistico è gestito non dall’Inps ma dal Fondo pensioni Sicilia. A lanciare l'allarme è l'onorevole Tommaso Calderone (Forza Italia) che ha deciso di presentare un emendamento al decreto collegato "che dia anche ai dipendenti regionali la possibilità di beneficiare di una norma nazionale, evitando disuguaglianze ingiustificabili rispetto ai principi costituzionali”.
Il decreto sulla "Quota 100" che riforma il sistema pensionistico italiano è stato approvato dopo lungo dibattito paramentare, ma crea delle disparità perchè cambia il trattamento tra i soggetti gestiti dall’Inps rispetto ai dipendenti della Regione Siciliana.
Nel suo emendamento, Calderone, come scrive, vuole fare in modo che sia "previsto che il Fondo pensionistico siciliano possa anticipare il trattamento di fine rapporto, nel limite di 30 mila euro, sia in favore dei nuovi pensionati che per coloro i quali seppure in pensione, sono ancora creditori del Tfr." Ad ora, stando al nuovo decreto, bisogna aspettare sette anni per la restituzione delle trattenute sullo stipendio.
Il documento di Calderone potrebbe costar caro, però, alle casse della Regione e l'ultima parola tocca alla commissione bilancio della Regione Sicilia. Nell'emendamento del parlamentare siciliano, è previsto che il Tfr possa essere erogato subito fino a 30 mila euro.
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