La notizia non farà piacere ai fumatori. Da oggi numerose marche di sigarette e di tabacco hanno subito una variazione di prezzo, ovviamente al rialzo. In molti casi il rincaro è di 20 centesimi per il pacchetto da 20 sigarette.
Il provvedimento in questione, emanato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, riporta che "con il provvedimento dei 17 febbraio 2020, numero 55291R-U, che sarà pubblicato il 18 febbraio ai sensi dell’articolo 1, comma 361 della legge 24 dicembre 2007, numero 244, e successive modificazioni ed integrazioni, nel sito internet di questa Agenzia viene variata, a decorrere dalla stessa data di pubblicazione, la tariffa di vendita al pubblico delle marche di tabacchi lavorati indicati nell’allegato".
Tradotto dal burocratese, se vi piace fumare dovete spendere di più. Molte volte nel nostro Paese si sono registrati rincari sulle sigarette. Uno dei motivi addotti era quello di scoraggiare il fumo e tutelare la salute dei cittadini. Eppure le tasse sulle sigarette e i graduali rincari imposti non hanno prodotto l’effetto ufficialmente dichiarato tanto che il numero di fumatori sostanzialmente è rimasto stabile.
L’unico a beneficiare di questa situazione è l’Erario che, nel tempo, ha visto incrementare le entrate. La Commissione Europea ha chiesto ai Paesi membri di alzare le tasse, soprattutto su tabacco sfuso e sigarette elettroniche. Come riporta Money.it, stando ai risultati emersi dallo studio Tobacco Taxation Report 2020 condotto dallo stesso organismo europeo, le norme attuali in materia di tassazione del tabacco funzionano bene in termini di prevedibilità e stabilità delle entrate ma non sembrano altrettanto efficaci nel dissuadere i fumatori.
Ogni anno i 27 Stati membri incassano 93 miliardi di euro tra Iva e accise sul fumo. Allo steso tempo è stato rilevato che se anche i prezzi si alzano, il 26% della popolazione non si è tolta il vizio. La percentuale raggiunge il 29% per la fascia compresa tra i 15 e i 24 anni. Da un punto di vista della salute, questo è certamente un altro dato preoccupante.
L’aumento delle aliquote minime dell’Ue su sigarette e tabacco trinciato ha avuto un certo impatto solo nei Paesi dove la tassazione era molto bassa. Inoltre, si è anche notato che il prezzo medio per un pacchetto di sigarette varia di Paese in Paese e va da un minimo di 2,57€ ad un massimo di 11,37€.
In Italia ecco le marche che hanno subito un rincaro e l’attuale prezzo di vendita: 821, bianca, blu, camouflage e rossa: 4,60 euro- AUSTIN blu e red: 4,60 euro- AUSTIN verte: 4,70 euro- CHE e CHE blanco: 4,80 euro- CHESTERFIELD Blue 100’s, Blue KS, caps twice, Silver Blue, KS: 5 euro- ELYXIR: 4,7 euro- FUTURA 4,8 euro- L&M classica e blu 5 euro- MARLBORO 100s, BLUE line, Blue Advance, Fuse Beyond. Gold,: 5,90 euro- MARLBORO GOLD pochet pack 4,90 euro- MARLBORO Gold Touch: 5,60 euro- MERIT 5,50 euro MULTIFILTER 5,90 euro- MURATTI: 5,90 euro- PHILIP MORRIS classic SSL blue e rossa 5,90 euro- PHILIP MORRIS azure, blue, filter Kings, red, blue e rod 100’s, beige, white: 5,20 euro
Per il momento, tutte le altre marche non registrano aumenti. Fumare fa male, non solo alla salute ma anche al portafogli. Ma gli aumenti scoraggeranno chi ha il vizio? Non si sa. Qualcuno, intanto, sta pensando di proibire il fumo all’aperto. Tra questo vi è Giuseppe Sala, sindaco di Milano, che vorrebbe una città con un divieto assoluto di fumo.
Il primo cittadino meneghino ha già in mente un’agenda: "Entro il 2030 non permetteremo più di fumare all’aperto. E subito, o a breve, sarà vietato fumare o alle fermate dell’autobus o durante le code per i nostri servizi". Il provvedimento è di quelli destinati a far discutere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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