Lo zio di Silvia contro il governo: "Non dovevano esporla così"

Parla lo zio di Silvia Romano che, in una intervista al programma radiofonico La Zanzara, non manca di criticare la scelta del governo di accoglierla in pompa magna: "Hanno sbagliato tutto"

Lo zio di Silvia contro il governo: "Non dovevano esporla così"

"Mia nipote non doveva essere esposta così. La cosa è stata gestita male". A parlare è lo zio di Silvia Romano, Alberto Fumagalli, che non si lascia sfuggire l'occasione di un intervento al programma radiofonico La Zanzara per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

"Non so se avete notato la passerella con tutti i fotografi come a Cannes quando è scesa dall'aereo. Ma cos’è sta stronzata?". Non le manda di certo a dire il signor Fumagalli: ne ha per tutti, pure per il governo. "Ma perché no la mandate subito dai genitori? - continua riferandosi al momento in cui la nipote è atterrata all'aeroporto di Ciampino - Non so se avete visto quanto tempo ci ha messo Silvia a scendere dall’aereo. Ci ha messo tanto perché lì c’è stata una discussione. Vestita così non andava bene. La discussione ci sarà stata perché non volevano farla. Perché era pronto tutto il loro star system. Era meglio scendere vestita diversamente? E’ quello che sto dicendo. E’ stata gestita male. E poi lei è testarda. Non doveva scendere vestita in quel modo ed in più le doveva scendere ed andare subito in una stanzetta per raggiungere la famiglia. Non doveva essere un atto trionfale. Doveva essere una cosa intima, trionfale tra di noi che non la vedevamo da un anno e mezzo".

La conversione di Silvia Romano all'Islam ha destato indubbiamente scalpore scatenando polemiche a destra e a manca. "Sono rimasto colpito dalla conversione, certo. - confessa unendosi al coro degli scettici - Già era un simbolo politico, adesso è diventata un simbolo religioso". Ma nonostante qualche lucida perplessità, si dice disposto a sostenerla: "Io mi devo sincerare se lei vuole veramente questa cosa. Se tu vuoi bene ad una persona, se mio figlio diventa gay, non posso mica ammazzarlo se diventa gay. Qui è lo stesso discorso. Se è una scelta sua indipendente, fatta volontariamente, io voglio bene a Silvia, cosa faccio...? Io le posso bruciare il passaporto, ma se so che lei ci vuole andare veramente, non gli brucio mica il passaporto?". La scelta di abbracciare il credo islamico desta non pochi sospetti. Qualcuno ha parlato di 'Sindrome di Stoccolma', qualcun altro di coericizione. Che l'abbiano plagiata i rapitori?. "Adesso aspettiamo del tempo per accertarci se lo vuole veramente. - spiega - Poi ,se tu ami tua nipote, tua figlia, accetterai. Anche se io non condivido la sua scelta, la accetto. Non è che la posso ammazzare, no? Se mio figlio diventa romanista e tu sei laziale, cosa facciamo?".

Si parla del riscatto. Per la liberazione della Romano, il governo italiano ha messo sul banco dei militanti Al Shabaab - gli aguzzini del 24enne - ben 4 milioni di euro. "Quando parlo dei soldi del riscatto nessuno mi fa dire certe cose. - spiega Alberto Fumagalli -I soldi, indipendentemente che l’abbiano pagato o no il riscatto, sono quelli dei servizi segreti e sono indipendenti dalle tasche degli italiani. Quindi non è che leviamo i soldi agli italiani. Però non me lo fanno dire”.

Dopo il rientro a casa, e la confessione di essersi convertita all'Islam, Silvia è stata oggetto atti intimidatori. Dalle frasi al vetriolo e i commenti piccati su Facebook, fino ai lanci di bottiglie contro la finestra della casa milanese che, nel bel mezzo della notte, hanno richiesto l'intervento della scientifica. "Saranno stati degli ubriachi alle due, tre di notte che hanno lanciato delle bottiglie. Sapevano già dove abitava lei, è diventata un simbolo. Sono arrivati al primo piano ed i cocci sono arrivati alla vicina, poveraccia. Erano degli ubriachi con lo scooter che urlavano ed hanno lanciato delle bottiglie. Ma non abbiamo paura, figurati se Silvia ha paura dopo quello che ha passato. Purtroppo è dovuta venire la scientifica, sono venuti i Ris ed hanno creato fastidio a noi, così, nella nostra privacy. Poi ci sono le telecamere 24h, ne ho contate dodici, puntate alle loro finestre. Tutto è sotto controllo, ma credo sia una cretinata, non è un gesto dimostrativo, ma un gesto di due ubriaconi".

Ma l'ondata d'odio più fragorosa si è levata dalla rete. Negli ultimi giorni, sono piovute minacce a tutto spiano sulla bacheca social di Silvia tanto che è stato necessario adottare misure stringenti per preservarne la privacy. Tuttavia, a detta dello zio, la Romano sembrerebbe piuttosto serena: "Silvia non ha paura delle minacce su internet, assolutamente. Noi ridevamo sul divano nella nostra intimità. Ma avete capito che siamo delle persone normali? Abbiamo sofferto tanto nella vita, questa è l’ultima cosa che non ci aspettavamo e ci ha solo rinforzato. E l’amore è amore, l’odio è odio. I due sentimenti più grandi. Noi non sappiamo che cos’è l’odio. Ieri mi mandavano un video di una pseudo Silvia nuda. E’ tutto falso. Quella ha un tatuaggio e poi non assomiglia a Silvia. Ma l’avete guardata bene in faccia quella lì o no? E’ un video che girava da anni. Girano foto di foto in spiaggia con i kenyoti, ma è tutto falso anche quello. In spiaggia con negri che fa turismo sessuale, ma dai, finiamola”.

Sul finale dell'intervista, Alberto Fumagalli ha parlato del modo in cui la nipote è stata "sbattuta in prima pagina sui giornali" e, ancora una volta, se la prende con il governo: "Lei festeggia di vedere la madre e la sorella, il padre. Logico, dopo due anni è logico che sorrida.

Vi sareste aspettati una parola contro i sequestratori, gli aguzzini? - dice in difesa della ragazza, poi conclude -non le hanno dato modo, l’hanno sbattuta in prima pagina. Ma vi rendete conto? Lei non stava capendo, lei cercava solo i genitori. Lei non sa neanche chi è Antonio (sbaglia, ndr) Conte e Di Maio Luigi. Questa si è ritrovata sconcertata. Avrebbero dovuto tutelarla".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica