Lo scorso 20 novembre un 55enne corriere di Foggia ha simulato di essere vittima di una rapina lungo la strada che collega Poggiardo a Specchia Gallone nel leccese. Ad incastrarlo il cellulare. L'incensurato, in seguito alle indagini condotte dal commissariato di Otranto, è stato denunciato con le accuse di simulazione di reato e appropriazione indebita.
La vicenda è stata ricostruita nei dettagli dagli inquirenti. L'uomo, alla guida di un furgone intestato alla ditta 'Garofoli spa' con sede a Modugno in provincia di Bari, stava trasportando materiale elettronico e informatico da consegnare in Salento. La fantomatica rapina sarebbe avvenuta subito dopo la consegna in quel di Minervino di Lecce. Ad agire, secondo quanto riferito dall'accusato, due rapinatori con i volti coperti e senza armi che avrebbero preteso 5mila euro - cifra questa corrispondente ai soldi incassati durante i giri di distribuzione della merce - le chiavi del veicolo e il cellulare del corriere. I malviventi sarebbero stati aiutati da complici a bordo di una Fiat Punto di colore scuro. Immediato l'intervento della Polizia che per prima cosa ha visualizzato i filmati delle telecamere private installate nei comuni del circondario.
Come hanno notato gli agenti, il comportamento tenuto dal 55enne è stato quello tipico di chi ha subito una rapina. Il corriere, infatti, ha chiesto subito la sostituzione delle sue carte di credito, del bancomat, della patente, della carta d'identità e anche della sim del telefono. Tuttavia un piccolo particolare lo ha tradito. Grazie ad accertamenti effettuati in banca e presso gli uffici pubblici, i poliziotti erano già al corrente delle denunce di smarrimento, ma la sim è risultata attiva all'interno dello smartphone fino al 15 gennaio. Messo sotto pressione dalle domande degli investigatori, l'uomo ha affermato di aver sostituito la carta di identità e di aver anche acquistato un nuovo telefono.
Che quest'ultima fosse una bugia, però, il corriere lo ha confessato stremato durante un ulteriore interrogatorio, quando lo stesso ha affermato altresì di aver messo in scena la pantomima solo per intascare i soldi dell'azienda. Nei suoi confronti - su disposizione del pm Paola Guglielmi della Procura della Repubblica di Lecce - è scattata la denuncia in stato di libertà.
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