"Migranti? I dem stiano zitti" Sindaco Pd bacchetta governo

La nave quarantena fa rotta verso Siracusa e il sindaco di Trapani revoca la sua ordinanza. E punta il dito contro il Viminale: "Gestione romana maldestra"

"Migranti? I dem stiano zitti" Sindaco Pd bacchetta governo

La nave quarantena Aurelia, con 273 migranti a bordo, nella serata di ieri, giovedì 20 agosto, ha lasciato la rada di Trapani per fare rotta verso Augusta, in provincia di Siracusa. Appena giunta la notizia, il sindaco di Trapani del Pd, Giacomo Tranchida, ha revocato l’ordinanza attraverso la quale aveva vietato lo sbarco di tutte le persone a bordo, migranti e personale compreso. Subito dopo ha però denunciato la "maldestra gestione romana”.

Gestione che in effetti qualche falla l’aveva. Il primo cittadino ha infatti spiegato che l’Aurelia, salpata da Lampedusa, inizialmente avrebbe dovuto raggiungere Corigliano Calabro. Improvvisamente però vi è stato un cambio decisionale ed è stata dirottata verso il porto di Trapani. Dove la nave con 273 tunisini a bordo, è giunta ieri mattina, posizionandosi nelle acque antistanti il litorale nord della città. Dove tra l’altro vi era già un’altra nave quarantena che aspettava. A quel punto Tranchida aveva deciso di vietare lo sbarco delle persone a bordo.

"Alcuni dem dovrebbero star zitti"

Questa mattina, su Facebook il sindaco della città siciliana ha scritto: "Agli atti del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, la verità sulla maldestra gestione romana della nave Aurelia. Mi auguro che tale scivolone ne eviti altri per il futuro. Farebbero bene anche alcuni dirigenti autorevoli del PD a fare silenzio e meditare...anche sulla loro inadeguatezza". Parole più che esplicite verso i colleghi di partito. Tranchida ha poi aggiunto che per lui il caso è chiuso e che preferisce adesso usare il proprio tempo per occuparsi dei problemi della città che amministra. Si è infine augurato che in futuro nessuno provochi ulteriori problemi, invece di pensare a risolvere quelli decennali che già ci sono. Messaggio chiaro e diretto.

L'avvertimento del sindaco al governo

Il sindaco, almeno per il momento ha sotterrato l’ascia di guerra, ma ha anche avvisato: “Non pensi ancora il governo di considerare periferia del paese Trapani ed il territorio trapanese, anche perché la formazione culturale e sociale delle nostre comunità è sì accogliente ed aperta, ma a tutto c'è un limite e temo che la sottovalutazione del governo cominci a superarlo". In poche parole, buoni sì, fessi no.

Salvini: "Nave ad Augusta? Ritorsione contro i 5S"


Sul tema è intervenuto anche Matteo Salvini, esprimento "totale solidarietà" al sindaco di Trapani che ha compiuto "un gesto coraggioso, soprattutto perché non ha esitato a polemizzare con il suo Pd che - da Roma - pretende di calpestare i territori". "Il Viminale è in stato confusionale e il Pd si conferma nemico dei cittadini", dice il leader della Lega, "Non trasformeranno la Sicilia e tutta Italia nel campo profughi e nel lazzaretto d’Europa. Il 3 ottobre andrò in tribunale a Catania a testa alta, perché sono orgoglioso di aver difeso i confini". Poi l'ex vicepremier ipotizza che la decisione - repentina - di indirizzare la nave quarantena verso Augusta sia in realtà una ritorsione dem verso gli alleati di governo: "Per non creare problemi interni al Pd, visto che il sindaco dem di Trapani ha negato lo sbarco, il Viminale obbedisce al partito di Zingaretti e manda gli immigrati a rischio covid in un comune grillino. È una punizione per la mancata alleanza del M5S con il Pd alle Regionali, soprattutto nelle Marche e in Puglia. E a pagare ora sono i siciliani".

E Lampedusa scoppia di nuovo: hotspot pieno

Intanto gli ultimi sbarchi a Lampedusa hanno portato un numero importante di migranti. Ieri, in poche ore, oltre ai 96 giunti la notte prima, ne sono arrivate altre tre ondate. Due autonome, di 16 e 11 persone, e la terza di 87 migranti a bordo di una imbarcazione.

Arrivando così a un totale di 210 migranti. Nell’hotspot di contrada Imbriacola, dopo il trasferimento di 273 tunisini sulla nave quarantena Aurelia, e di 97 sul traghetto giunto a Porto Empedocle, ne erano rimasti circa un migliaio.

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