Il sindaco di Venezia: "Numero chiuso nei giorni di ressa"

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: "Il primo cittadino deve avere i poteri di chiudere la città nei giorni da bollino nero"

Il sindaco di Venezia: "Numero chiuso nei giorni di ressa"

Venezia e i turisti: un connubio che pare inesorabile, che (quasi) tutti siamo abituati a pensare come naturale e antico. Eppure non è sempre stato così: il capoluogo lagunare ha una vita autonoma dall'industria del turismo e anzi le frotte di visitatori che ogni giorno si riversano in città da ogni parte del mondo potrebbero non essere più così inarrestabili.

A ipotizzare una sorta di "numero chiuso" è il sindaco Luigi Brugnaro, che in un colloquio con il Corriere del Veneto lancia un piano d'azione per regolamentare il turismo selvaggio: "il sindaco deve avere il potere di chiudere la città nei giorni da bollino nero". Un po' come già avviene ad esempio alle Cinque Terre, dove da poco meno di un anno i sentieri a picco sul mare sono soggetti alla limitazione degli ingressi.

Brugnaro rivendica di essersi già messo al lavoro per affrontare il problema delle orde di visitatori che ogni giorno invadono il capoluogo veneto, con l'adozione di metodi conta-persone per raccogliere almeno una prima base di dati oggettivi. Poi però si tratta di implementare decisioni anche draatiche: "La soluzione è ovvia: entra sempre in città chi vive, lavora o ha un luogo in cui dormire, gli altri restano fuori. Dobbiamo garantire la vivibilità prima di tutto ai residenti, ma anche agli stessi turisti. Venezia è una città speciale, ma in molti non l’hanno ancora capito, nemmeno a Roma".

Eppure è proprio da Roma che Brugnaro si attende un decreto che conferisca al sindaco poteri speciali di autonomia, la "riforma della Legge speciale che ha promesso il centrodestra". Allora avrebbe le mani libere per regolamentare gli accessi. Eppure il primo cittadino non ama l'espressione "numero chiuso".

"Non è un vero e proprio numero chiuso -spiega - Poniamo dei limiti, che definiremo assieme, per i giorni da “bollino nero”.

Entra chi vive in città, chi ha la card VeneziaUnica, gli ospiti degli hotel che avranno un pass. Gli altri mi dispiace, ma dovranno rimanere fuori. Al massimo si potrà pensare a un numero limitato di ulteriori accessi per chi prenota e paga e molto".

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