Lividi sul volto e una costola rotta. Questo è quanto resta al professore di educazione fisica, aggredito nel cortile della scuola media Vittorini ad Avola, Siracusa, dai genitori di un alunno che aveva ripreso."Ma è niente rispetto a quello che provo dentro di me per questa storia, per questo sistema sociale che non ci permette di andare avanti", ha dichiarato il docente al Corriere.
"Noi professori, ormai considerati un numero dall’amministrazione, non riusciamo più a governare ragazzi che, appena richiamati, rispondono con un 'vaffa', si alzano ed escono senza chiedere permesso, strafottenti davanti alle note sul registro...".
La versione del docente
Il professore ha dichiarato di non essere stato lui a tirare un libro contro l'alunno. È lo stesso docente 60enne a raccontare l'episodio. "Invito il ragazzo a chiudere una finestra prima di andare in palestra per gli esercizi. E lui mi manda a quel paese, senza chiuderla. Insisto e alzo la voce. La risposta è in lancio di un libro. Un lancio contro di me. Il libro finisce per terra. Lo prendo e lo poggio su un banco. Rimprovero ancora quell’insolente che afferra il telefonino. Mezz’ora dopo l’arrivo di padre e madre...".
La replica dei genitori
I genitori del ragazzo sono stati denunciati per lesioni personali e interruzione di pubblico servizio. Ma la versione dei fatti fornita dalla madre del ragazzo è diversa: "È stato mio figlio a subire il lancio del libro. Quel libro lo ha colpito e per questo mi ha telefonato...".
"Sono tentato di non tornare più a scuola, di mollare, di dichiarare finita la mia carriera", ha concluso il docente. "Non esiste disciplina, non c'è più educazione".
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