Alcune basi militari della Siria sono state attaccate durante la scorsa notte. Il Vaticano, per via di Papa Francesco, ha più volte rivolto degli appelli pubblici affinché al conflitto venisse preferita la via del negoziato. Sono stati ben due i discorsi del Papa su questo tema da Pasqua ad oggi. Bergoglio aveva anche sottolineato come niente potesse giustificare l'utilizzo di armi chimiche.
La pace, insomma, quale unico scenario possibile per un conflitto che dura ormai da sette anni. Già Benedetto XVI, nel novembre del 2012, aveva invitato le nazioni a fare il possibile per evitare il peggio. Un giorno - disse Joseph Ratzinger durante quell'udienza - potrebbe essere troppo tardi. Intuizioni e parole che non sembrano essere state ascoltate. La Chiesa cattolica continua però a ribadire la sua posizione su quanto sta avvenendo in Medio Oriente. Un lavoro diplomatico, svolto dalla Segreteria di Stato della Santa Sede, che punterebbe soprattutto a mediare tra le posizioni degli Stati Uniti di Donald Trump, quelle degli altri paesi occidentali e quelle espressa da Vladimir Putin.
Il cardinale Pietro Parolin, all'interno di un'intervista rilasciata a La Voce, ha recentemente associato il destino della nazione siriana a quello degli equilibri mondiali. In gioco, insomma, ci sarebbe anche la possibilità di convinvenza tra i vari gruppi religiosi e le varie etnie. Poche ore dopo l'attacco, TG2000 ha interpellato il vescovo caldeo di Aleppo: monsignor Antoine Audo. Il prelato ha detto che deve essere "fatta luce" sulla verità diversamente da quanto successo in Iraq, una nazione che sarebbe stata distrutta "dicendo che c'erano le armi chimiche". Quello che "hanno fatto in Iraq", insomma, sarebbe ribadito adesso in Siria, ma "la gente" avrebbe capito poiché "non è stupida". Chiaro, quindi, il riferimento a quanto promosso dagli americani ai tempi dalla guerra a Saddam Hussein.
Antoine Audo ha espresso il medesimo concetto anche all'intervista rilasciata a Radio Vaticano Italia. Il vescovo cattolico, così come riportato da Vatican News, si è detto stupito del fatto che l'attacco sia avvenuto "proprio mentre stava per iniziare oggi in Siria, la missione degli ispettori dell’Onu chiamati ad indagare sull’uso delle armi chimiche attribuito al regime di Damasco". La Siria, secondo la visione del prelato, sarebbe stata suo malgrado vittima delle tensioni tra Iran e Arabia Saudita. L'Occidente, ancora, sarebbe mosso da quella che Schopenhauer chiamava "volontà di potenza". Il commercio di armi e i profitti derivanti sarebbero altri due fattori determinati di questo conflitto. Parole forti, insomma, che destrutturerebbero parte della narrazione messa in piedi in queste ore da molti media occidentali.
La
Delegazione Pontifica di Loreto, intanto, ha organizzato per stasera una fiaccolata di preghiera per la Siria. Il pensiero, chiaramente, sarà rivolto alle vittime innocenti di un conflitto che si protrae da quasi un decennio.
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