Cure a costo zero anche per i clandestini

Matteo Salvini: "Bisogna adottare il modello inglese che prevede restrizioni e prestazioni a pagamento per gli immigrati"

Cure a costo zero anche per i clandestini

C'è un dato che preoccupa e che ha creato un paradosso all'interno del nostro sistema sanitario nazionale: ospedali, ambulatori e asl hanno liste d'attesa sempre più lunghe.

Per ricercare la causa di questo ingolfamento, basta guardare cosa sta succedendo nel nostro Paese. La sostenibilità di un sistema già messo in difficolta da continui tagli e cattiva gestione delle risorse da parte delle Regioni potrebbe presto arrivare al collasso a causa dell'eccessiva presenza di stranieri nel nostro Paese.

Il continuo sbarco di profughi - veri e presunti - e di richiedenti asilo ha portato all'aumento esponenziale del numero di persone che necessitano di un'assistenza sanitaria e, se agli italiani viene chiesto il pagamento del ticket per quasi qualunque tipo di prestazione, per i clandestini che arrivano in Italia le cure sono sempre gratuite.

Il caso più eclatante riguarda l'odontoiatria. Se per un'otturazione, un'incisione o un apparecchio ai denti, gli italiani preferiscono addirittura prendere un aereo e andare a curarsi in Croazia o Romania, per chi arriva in Italia come clandestino, le prestazioni sono a costo zero, perché garantite da condizioni di svantaggio economico e sociale.

Gli stranieri seza permesso di soggiorno hanno diritto anche ad una tessera sanitaria creata appositamente per loro e che gli permette di accedere ai servizi ambulatoriali e ospedalieri pagati direttamente dal ministero dell'Interno.

O meglio, rimborsati dal ministero dopo che sono stati erogati dalle Asl.

La denuncia delle aziende sanitarie locali però, è che questi rimborsi hanno tempi biblici. La Asl di Milano, ad esempio, ha riscorsso solo 28 milioni di euro sui 116 spesi per clandestini nel decennio 2004-2014.

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