Sms solidali, la procura smonta il caso: "Bolla di sapone". Ma restano le colpe politiche

La procura di Rieti indaga sullo scandalo degli sms solidali: "Finirà in niente". Ma Pirozzi conferma: "Dopo mia denuncia goffe smentite"

Sms solidali, la procura smonta il caso: "Bolla di sapone". Ma restano le colpe politiche

La procura di Rieti ha aperto un fascicolo per far luce sulla destinazione dei fondi raccolti con gli sms di solidarietà dopo il terremoto del 2016. Ma il procuratore capo Giuseppe Saieva già smonta il caso. "Se le notizie sono quelle che ho appreso dalla stampa e dai media in queste ore, e quindi se i fondi raccolti dagli sms di solidarietà sono confluiti nelle disponibilità della Protezione Civile - ha detto ai microfoni del Tgr Lazio - credo che questa storia si concluda in una bolla di sapone". A far scoppiare la bufera dopo state le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi secondo cui dei 33 milioni di euro raccolti con gli sms solidali nemmeno un centesimo sarebbe finito ai terremotati. Ma il procuratore di Rieti già ipotizza una rapida conclusione dell'inchiesta per "la non sussistenza di alcuna notizia di reato".

"Ieri ho assistito a goffi tentativi di smentita mettendomi in bocca cosa che non avevo detto perché non sono sprovveduto". Ai microfoni di Rtl Pirozzi conferma quando avevo denunciato ad Atreju. E cioè che si era tradita la volontà popolare e che i cosiddetti garanti che avevano deciso dove indirizzare questi soldi non avevano tenuto conto della volontà delle persone che quel giorno facendo quel numero immaginavano che quelle somme sarebbero andate alle città colpite dalla distruzione. "Sono state fatte altre scelte". "La Protezione civile non c'entra niente - ha spiegato il sindaco - ha destinato queste somme, hanno fatto un accordo quadro e c'era il Commissario con i cosiddetti garanti che hanno deciso in maniera autonoma, poi sono arrivate le goffe smentite dell'Ufficio della ricostruzione. C'era Vasco Errani con i cosiddetti garanti che decidevano per le Regioni - ha concluso - io mi rivolgerò al garante per la pubblicità ingannevole e vedremo".

Lo scorso 5 luglio, stando ai verbali dell'incontro convocato dalla Regione Lazio, tutti i sindaci del cratere del terremoto nella provincia di Rieti erano stati informati sulla destinazione dei 3 milioni e 920.000 euro ripartiti alla Regione Lazio. Tutti quei soldi, che sono circa il 14% del totale raccolto, erano stati indirizzati alla ricostruzione delle scuole nei Comuni di Poggio Bustone, Rivodutri e Collevecchio (qui con una copertura solo del 50% del costo totale perché territorio danneggiato dal sisma, ma non compreso nel cratere).

Questi tre Comuni vennero prescelti perché le opere negli edifici scolasti non avevano ottenuto la copertura economica nel primo finanziamento stanziato da Stato e Regione Lazio per la riqualificazione delle opere pubbliche distrutte o danneggiate dal sisma. Un piano da quasi 74 milioni di euro, che avrebbe finanziato già per il 100% tutte le opere pubbliche di Amatrice e Accumoli.

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