La rivelazione in tv: "So chi ha preso Denise e dove..."

Il misterioso investigatore, che si è occupato della bambina fin dal momento della sparizione, è stato intervistato dall’inviata della trasmissione "La vita in diretta"

La rivelazione in tv: "So chi ha preso Denise e dove..."

Nella puntata andata in onda ieri, in cui si parlava del caso di Denise Pipitone, un uomo ha affermato di sapere che ha rapito la bambina scomparsa a Mazara del Vallo, in Sicilia, nel 2004. Il misterioso investigatore, che si è occupato di Denise fin dal momento della sparizione, è stato intervistato dall’inviata della trasmissione. Il testimone ha fatto una rivelazione clamorosa: ha detto che Denise sarebbe stata presa, spiegando come Jessica Pulizzi, figlia del padre naturale della bimba scomparsa, dopo essere andata al mercato, avrebbe portato con sé Denise. Quindi l’avrebbe prelevata dall’abitazione della nonna, dove era stata vista per l’ultima volta.

La bambina conosceva Jessica ed ecco spiegato il motivo per cui nessuno si è accorto di nulla. Questa testimonianza, adesso, va chiaramente verificata. Anche se si tratta di una ricostruzione verosimile, suffragata da alcune intercettazioni, non ci sono riscontri ufficiali. Intanto, sempre in televisione, nell’ultima puntata della trasmissione Chi l’ha visto?, l’ex pubblico ministero Maria Angioni, recentemente iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di false dichiarazioni, ha raccontato al telefono con l’inviata della trasmissione cosa è accaduto. “Mi hanno contestato - ha spiegato Angioni, che ha chiesto l’archiviazione immediata per queste accuse - che quando mi hanno sentita il 3 maggio, senza darmi i documenti che avevano, infatti io l’ho lamentato, avrei detto delle cose un po’ discordanti da come risulterebbero dalle carte. Quindi io oggi sono riuscita, grazie al fatto di essere indagata, a poter depositare richiesta di copia di tutti i documenti”.

Sarebbero due le discordanze riscontrate sulle affermazioni di Angioni che ha spiegato di aver tuttavia parlato di mille fatti. “Cioè - ha chiarito l’ex pm, oggi giudice del lavoro in Sardegna - io ho detto che era stata installata una telecamera e che poi non funzionava più e che ne ho dovuto attivare un’altra. Loro mi hanno fatto vedere i documenti relativi alla seconda telecamera. Anche un’altra cosa che io avrei detto, che avevamo sentito a sommarie informazioni. E loro invece mi hanno trovato dei documenti che non contengono quelle dichiarazioni. Anche lì devo verificare. Comunque tagliamo la testa al toro. Io il 14 maggio ho presentato un esposto, quindi prima che venisse firmata l’informazione di garanzia. Il punto è questo.

Quando mi si è rimproverato: 'Ma lei parla soltanto dopo 17 anni', chiaramente io forse adesso penso di potermelo permette di parlare, però ci possono essere dei momenti in cui un magistrato è più giovane, in cui certe reazioni possono essere molto più pesanti”. L'ex pm ha subito personalmente delle minacce tra il 2004 e il 2005, quando era sul caso.

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