Si celebrerà domani pomeriggio nella cappella del cimitero di Sondrio la messa in ricordo di Benito Mussolini. Non una novità ma una consuetudine che si ripete da anni nel capoluogo di provincia lombardo.
In passato, ricorda il Corriere della Sera, la richiesta veniva inoltrata dalla nella cappella del cimitero di Sondrio ma, stavolta, a fare domanda sono stati due semplici cittadini, come spiega il sindaco di centrodestra Marco Scaramellini. "Nessuna associazione o movimento politico. Confesso che sono stato il primo a stupirmi e ho immediatamente chiesto alcune verifiche agli uffici. Mi hanno assicurato che si trattava di un evento quasi rituale, che non c’erano mai stati problemi ed era tutto in regola. Così ho dato il mio assenso", dice il primo cittadino che preferisce non aggiungere altro "salvo sottolineare che il singolare omaggio si è sempre svolto, anche durante i precedenti mandati guidati da esponenti di centrosinistra".
Un evento che però quest'anno ha scatenato molte polemiche e che la Rete antifascista di Sondrio ha definito"un episodio squallido e intollerabile, che avvelena non solo la provincia, ma il paese intero". "Ormai ci siamo arresi e subiamo impotenti questa pagliacciata.
Ci era stato promesso che sarebbe stata posta la parola fine a uno squallido rituale che infanga il valore fondamentale di cui la nostra costituzione è sigillo, ma nulla è stato fatto", spiegano dall’associazione che nel 2015 aveva avviato una petizione online per bloccare la messa, celebrata da Giulio Maria Tam, prete lefebvriano di Sondrio noto per il suo orientamento politico di estrema destra.
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