Claudia Rivelli, 71enne, interprete di fotoromanzi anni '80 e pittrice, nonché sorella dell'attrice Ornella Muti, ha patteggiato a 1 anno e 5 mesi di reclusione per il reato di traffico di drogre sintetiche - tra cui anche quella dello stupro (GHB) - acquistata sul dark web e importata dall'Inghilterra. La Rivelli, come precisa un articolo de ilfattoquotidiano.it, era accusata di "importazione e cessione di sostanze stupefacenti perché lecitamente dall’Olanda - si dice nel capo di imputazione dell’ordinanza del gip - con cadenze trimestrali, importava vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione ‘shampoo’ in modo da trarre in inganno la dogana".
L'inchiesta
L'indagine sui pusher capitolini coinvolge 39 imputati e altre 63 persone iscritte nel registro degli indagati. Nelle carte dell'inchiesta figurerebbero personalità in vista della "Roma bene" tra cui spacciatori professionisti, professori, dipendenti pubblici, architetti e verosimilmente un "senatore della Repubblica", scrive il quotidiano Repubblica. Il losco giro d'affari prevedeva l'acquisto di Fentanyl, GHB E GBL o alcaloidi sintetici come il MMC dal dark web e poi rivenduti - previa esportazione - ai clienti della Capitale. A capo dell'organizzazione, secondo la pubblica accusa, c'era Danny Beccaria, che stamane ha patteggiato la sua pena a 4 anni di reclusione. Tutti gli imputati, intercettati tra settembre e ottobre del 2021, hanno scelto il patteggiamento o il rito alternativo.
L'arresto di Claudia Rivelli
Claudia Rivelli era stata arrestata il 21 settembre scorso. Secondo i giudici l'attrice 71enne avrebbe ricevuto e importato dall'Olanda - con cadenza trimestale - vari flaconi di Ghb (la droga dello strupro, ndr) che poi avrebbe inviato (in parte) al figlio residente a Londra dopo averne sostituito la confezione.
La Rivelli aveva sostenuto di utilizzare le sostanze incriminate "per pulire casa" ma per il gip "Il tenore delle chat WhatsApp della Rivelli e la circostanza che l'indagata camuffasse il reale contenuto delle spedizioni appaiono elementi oggettivamente indicativi della piena consapevolezza e della volontà di quest'ultima di realizzare condotte penalmente rilevanti, ponendosi quale schermo per agevolare il figlio nell'importazione di sostanza nel Regno Unito dove è considerata illegale al pari dell'Italia, in tal modo riuscendo ad aggirare i controlli doganali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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