Anche il gioco si fa "gay friendly". Lo spot su genitore UNO e DOS

Il famoso gioco di carte UNO e il post su facebook. Un utente: "Ci vuole Giorgia con i mazzetti in mano". L'account ufficiale: "Vero, ma poi ci denuncia"

Anche il gioco si fa "gay friendly". Lo spot su genitore UNO e DOS

Impossibile non ricordare le giornate passate a gridare "uno", non appena in mano resta l'ultima carta. I malefici +4, lo stop, il cambio giro, il +2. Forse non tutti sanno che il gioco di carte della Mattel da qualche tempo ha un "fratello": si chiama "DOS", ha regole differenti e la speranza di far breccia nel mercato come il predecessore. La campagna social è attiva e due giorni fa sulla pagina Fb di UNO è apparso un post su un tema molto caldo nel dibattito politico: genitore 1 e genitore 2.

In questo piovoso novembre, appena leggi "genitore 1" e "genitore 2", non può che venire in mente il discorso remix di Giorgia Meloni. Ed è forse anche a questa inattesa hit che il post fa riferimento. Idea simpatica, ma il tema resta serio. Il centrodestra come noto ne ha fatto battaglia politica, stigmatizzando chi a scuola o nei documenti ufficiali "cancella" la "mamma" e il "papà" in favore di una più generica definizione numerica. La leader di FdI e Matteo Salvini ne parlano spesso e lo hanno fatto anche durante la manifestazione in piazza San Giovanni in Laterano a Roma. "Vogliono farci diventare genitore 1 e genitore 2 - ha detto Meloni - genere Lgbt, cittadini x, dei codici, ma noi non siamo dei codici siamo persone, e difenderemo la nostra identità. Io sono Giorgia, sono donna, sono mamma, sono cristiana. Non me lo toglierete".

Abbiamo scritto alla pagina Fb di UNO per avere qualche informazione in più sulla loro campagna marketing. Il messaggio è stato visualizzato, ma siamo in attesa di risposta. Il post pubblicato è semplice: ci sono i due mazzi di carte e la scritta "genitore UNO, genitore DOS". In alto, la frase "Noi vogliamo bene a tutti e due alla stessa maniera". Di sicuro la campagna marketing ha fatto centro. La foto ha collezionato fino ad ora 11mila "mi piace", 2mila commenti e oltre 1.700 condivisioni. A giudicare dalla media di interazioni degli ultimi post si tratta di un balzo non indifferente. "Ci vuole una foto di Giorgia con entrambi i mazzetti in mano", scrive Gianvittorio nei commenti. E l'account di UNO risponde: "Vero, ma poi ci denuncia".

Il gioco UNO, si legge nella pagina ufficiale social, "è stato originariamente sviluppato nel 1971 da Merle Robbins nella città di Reading, Ohio, un sobborgo di Cincinnati". Robbins investì 8mila dollari per stampare 5mila copie del gioco, poi iniziò a venderli nel salone del sio barbiere "prima che anche le imprese locali cominciassero a venderle". Nel 1992 l'approdo in Mattel, che ha al suo interno diversi marchi di consumo globale, molti conosciuti in tutto il mondo. Si va dalla American Girl alla Barbie, passando per Fisher-Price e Thomas & Friends.

"Con la forza lavoro globale di circa 32.000 persone - spiega - Mattel opera in 40 paesi e territori e vende prodotti in più di 150 nazioni". Tra cui l'Italia. Dove forse la pubblicità con genitore UNO e genitore DOS farà discutere.

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