Testimonianze, interviste e ricostruzioni: il caso Ciro Grillo continua a tenere animata la discussione relativa a una vicenda su cui bisogna ancora fare chiarezza. È stato uno stupro o il rapporto era consenziente? Nel mirino degli avvocati delle parti civili sono finiti il figlio del comico genovese e tre suoi amici, che hanno passato una notte in compagnia di Silvia e Roberta nella villetta a Cala di Volpe. Un rapporto sessuale di tutti e quattro con la studentessa vi è stato, così come ha confermato un componente della comitiva. Che ha tenuto a sottolineare la totale complicità della giovane, la quale avrebbe bevuto vodka di sua spontanea volontà per sfidare il gruppetto dopo la serata in discoteca: "Nel video si vede che la ragazza comunque sta benissimo e che noi non costringiamo niente. Per sfida lei ha bevuto la vodka, perché noi non riuscivamo a berla".
Adesso è spuntata la versione di un'amica di Ciro Grillo, che ai microfoni di Non è l'arena ha rivelato di aver visto il video di quella notte. La ragazza, che dice di conoscere il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle fin da quando erano piccoli, è sicura del fatto che lui "non possa fare una cosa del genere". Lui non aveva proprio idea di cosa stesse andando incontro: "Sta malissimo, ansia...". Anche perché, sempre secondo l'amica, quel gruppetto era composto semplicemente da quattro "classici ragazzetti incamiciati cretinetti". Pensavano dunque di divertirsi e farsi la serata. "Niente di più", sostiene la ragazza.
"Ho visto quel video"
L'amica di Ciro, che ha riferito di aver preso visione di quel filmato, è sicura che c'è stata "complicità massima". Nel video si vedono tutti e quattro i ragazzi coinvolti nell'atto sessuale, ma per lei non si tratta di un elemento in grado di provare lo stupro: "Non mi è sembrata una scena di violenza. Una situazione ti dico proprio... Quattro cretini". Dunque la strada della violenza sessuale a suo giudizio non trova fondamento nelle scene riprese: "È lì tranquilla, completamente complice di quella che è la situazione. Lei ride". L'amica di Grillo jr infine ha fornito anche il suo punto di vista in merito al caso: "Se tu ti senti violata, abusata, non stai lì così...".
Intanto alcuni familiari dei ragazzi coinvolti avrebbero chiesto di cambiare strategia comunicativa. I legali stanno riflettendo su un possibile contrattacco: come scritto da Il Fatto Quotidiano, non si esclude la possibilità di rendere noto il video per chiudere mediaticamente la vicenda e mettere a tacere le accuse della giovane studentessa. Ma la posizione degli avvocati difensori dei quattro ragazzi - che oggi potrebbero riunirsi per fare il punto anche sull'aspetto comunicativo - resta la stessa: "Per noi il processo va condotto in aula, non sulla stampa o in tv. Certo, siamo consapevoli che in questo momento questa scelta possa significare esporsi a un massacro mediatico".
C'è un problema però, sollevato nei giorni scorsi da Selvaggia Lucarelli.
La giornalista, in un articolo a sua firma pubblicato per Tpi, si è posta due interrogativi indipendentemente dai contenuti più o meno fraintendibili o inchiodanti: "La ragazza/le ragazze hanno autorizzato le riprese? Erano consapevoli di essere su quei telefoni? Ne erano felici?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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