"Stai col Pd", "Sei come Travaglio". Ed é lite tra Sansonetti e Senaldi

A Quarta Repubblica lo scontro tra il condirettore di Libero e il direttore del Riformista. Sullo sfondo il caos nel Pd laziale

"Stai col Pd", "Sei come Travaglio". Ed é lite tra Sansonetti e Senaldi

Sembrava quasi la riedizione di quella ormai famosa cena in salsa Pd. La tensione e le urla c’erano tutte. In fondo, quando è esplosa la lite, più o meno di quello si parlava negli studi di Quarta Repubblica. E cioè dei sospetti che circolano attorno al Partito Democratico nel Lazio dopo che un video ha mostrato la sfuriata (“inginocchiatevi, vi ammazzo”) di Albino Ruberti, ex capo di Gabinetto di Zingaretti e Gualtieri tra Regione e Campidoglio. A scontrarsi però stavolta non ci sono due pesi massimi (in termini di potere, s’intenda) del Pd laziale, bensì il condirettore di Libero, Pietro Senaldi, e il collega del Riformista, Piero Sansonetti.

Doverosa premessa. Il programma condotto da Nicola Porro sta continuando la sua inchiesta sul “sistema di potere del Pd” alle latitudini laziali. Possibile che Ruberti, Vladimiro e Francesco De Angelis siano quasi arrivati alle mani per colpa di dissidi sportivi? Quarta Repubblica ha indagato sulla sanità pubblica locale, ha spulciato le assicurazioni delle Asl, ha sentito una gola profonda sugli appetiti dem, ha ficcato il naso sui consorzi di bonifica e sui rifiuti. Insomma: ha scavato. Ma soprattutto ha intervistato l’ex direttrice generale dell’Asl frusinate, Isabella Mastrobuono, la quale accusa il Pd di averla prima attaccata volgarmente e poi cacciata per aver chiuso un punto nascite. “Non rispondevo a scopi e interessi della politica locale - ha raccontato - C’era forte ingerenza”. E ancora: “Ci sono state minacce: ‘Non romperci i c…’, ‘vaff…’, ‘riapri quel reparto’, ‘che c… hai fatto’”. Tutto da esponenti dem locali: “Ci sono interessi personali all’interno della Asl: bacini di voti, feudi da difendere. Un utilizzo a scopo personale di quello che deve essere tenuto fuori”.

Le accuse reciproche

E qui arriviamo alla lite Senaldi-Sansonetti. Per il direttore del Riformista, infatti, l’intervista alla direttrice dell’Asl non è affatto la “pistola fumante” per mettere in stato d’accusa il Pd laziale. “A me viene in mente Tangentopoli - dice - Qui non ci sono nemmeno le indagini ma l’idea è la stessa: prendere la politica e sbatacchiarla contro il muro”. Poi l’affondo contro Senaldi, colpevole di aver rivangato la vicenda di D'Amato condannato per danno erariale: “Mi sembra quelli che l’altra volta stavano dall’altra parte. Mi fa paura, il sospetto… Con Tangentopoli vennero annientati i partiti di centro e di destra, adesso sono attaccati altri partiti e qui non c’è nemmeno un reato”. Replica il direttore di Libero: “Il Partito Democratico sarebbe il più attaccato dalla stampa? Io sono atterrato oggi da Marte allora”. E dopo l’accusa di stare “dalla parte del Pd”, ribatte infuriato Sansonetti: “Stai dicendo cose che non c’entrano nulla.

Hai appena detto che queste vicende sono fatte per coprire Zingaretti ed è una mascalzonata, perché non c’è nulla contro Zingaretti. Stai tirando fuori dei sospetti contro un politico senza avere niente. Cioè è insopportabile. Nemmeno Travaglio fa così, sei oltre Travaglio”. Giù il sipario.

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