Il cuore del comandante, lo sciopero, la confusione: quelle morti choc sul volo

118 morti, nessun sopravvissuto. Questo il tragico bilancio del disastro di Staines, il secondo incidente aereo più grave nel Regno Unito dopo il volo Pan Am 103 del dicembre 1988

British European Airways 548 (Screen ricostruzione Smithsonian Channel via YouTube)
British European Airways 548 (Screen ricostruzione Smithsonian Channel via YouTube)

Tanti piccolo fattori in gioco, diverse defaillance che - messe insieme - hanno causato una delle tragedie più sanguinose del Novecento. Il disastro di Staines del 18 giugno 1972 ha sconvolto il Regno Unito e l’Europa intera, una vera e propria strage: 118 morti e nessun sopravvissuto, nonostante il repentino intervento delle autorità sanitarie.

Il British European Airways 548 era un volo di linea tra l'aeroporto di Londra-Heathrow e l'aeroporto di Bruxelles-National. Spesso sfruttata da imprenditori e persone d’affari, la tratta registrava quasi sempre il pienone. Figurarsi in un periodo di sciopero: in quei giorni, infatti, la International Federation of Air Line Pilots' Association proclamò una mobilitazione di protesta contro i numerosi dirottamenti aerei verificatisi all'inizio degli anni Settanta. Quel giorno, dunque, i 112 posti del Bea 548 risultarono occupati.

Una tragedia nazionale

L’incidente si verificò poco dopo il decollo, per l’esattezza dopo due minuti e mezzo. L’aereo si schiantò in un campo deserto, a pochissima distanza dalla città di Staines, a una manciata di metri da negozi e case. Sul posto arrivò immediatamente una residente, seguita da ambulanze e vigili del fuoco. Un quadro terribile: decine di morti distesi a terra. Solo un superstite, morto poco dopo l’arrivo dei medici per le gravi ferite riportate. Un bilancio terribile: 118 decessi, di cui 112 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio.

Il disastro di Staines sconvolse il Regno Unito. La compagnia non aveva mai registrato incidenti aerei e non vi erano dubbi sull’efficienza dei mezzi. In particolare, all’inizio degli anni Settanta l’Hawker Siddeley Trident rappresentava l’orgoglio dell’aviazione britannica: un aereo di fabbricazione interamente nazionale, definita dagli esperti “un’auto sportiva” per le ottime prestazioni.

Un grande dolore, una nazione sotto choc, ma anche la voglia di scoprire la verità. Le indagini sul disastro di Staines partirono immediatamente. Quel 18 giugno 1972 fu un giorno tempestoso in quel di Londra, di quelli che danno filo da torcere, ma non al punto da fare precipitare un aereo. Le valutazioni delle autorità chiarirono da subito un dettaglio: l’aereo era caduto a picco, di colpo, un chiaro segnale che il velivolo era andato in stallo. Ma un aereo può andare in stallo per diverse ragioni: da un guasto al motore all’errore di un pilota.

Le indagini sul disastro di Staines

L’equipaggio era composto dall’esperto comandante Stanley Key (ex pilota della Raf, tra i più qualificati della compagnia), dal secondo ufficiale Jeremy Keighley in qualità di copilota e dal secondo ufficiale Simon Ticehurst nel ruolo di supervisore. V’era un gap generazionale tra i piloti, con qualche frizione, ma nulla di insanabile.

Gli investigatori analizzarono tutte le possibili strade: dal possibile problema tecnico all’errore umano, ma non senza ostacoli. In quel periodo, infatti, gli aerei britannici non erano obbligati ad avere il registratore di cabina, che avrebbe permesso di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Ma il registratore di volo riuscì comunque a fornire dati molto utili. A partire da quelli sui motori: nessun guasto, funzionavano perfettamente.

Dopo aver esaminato nuovamente lo stato psicologico dei piloti, un importante contributo arrivò dagli esami autoptici. Il comandante Key, infatti, soffriva di coronaropatia e aveva avuto un piccolo infarto nelle ore immediatamente precedenti alla tragedia. In altre parole, capacità di ragionare fortemente compromessa, così come i riflessi.

Ma perché i due copiloti non intervennero? La risposta nei fascicoli: il loro addestramento era stato interrotto a causa della mancanza di personale ed entrambi erano molto inesperti. Anche per questo, dunque, qualcuno disattivò il sistema antistallo, o quantomeno fece confusione tra le leve di comando (molto simili tra loro).

L’Aaib (Air Accidents Investigation Branch) giunse alla conclusione che il disastro fu causato da più fattori: la tensione per lo sciopero incombente, l’insufficienza cardiaca peggiorata del comandante, la confusione tra le leve di comando, l’inesperienza dei copiloti (“giovani e impauriti”). Ogni anello della catena fu considerato ugualmente importante dagli investigatori.

Dopo l’incidente le autorità attuarono una serie di modifiche per impedire che incidenti simili si ripetessero.

Tra gli interventi, la riprogettazione delle leve di comando e la dotazione di registratori di cabina su quasi tutti gli aerei di linea. La produzione del velivolo terminò nel 1978. Il disastro di Staines è il secondo incidente aereo più grave nel Regno Unito dopo il volo Pan Am 103.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica