La Stato chiede i soldi per i disabili, il sindaco prepara 168 chili di monetine

Il sindaco di Malegno (Brescia), Paolo Erba, lancia una provocazione allo Stato centrale a seguito della richiesta di restituzione del 5 x 1000 di quattro anni fa. E prepara sacchi di monetine da un centesimo del peso totale di 168 chili: "Sono pronti, venite a prenderli"

La Stato chiede i soldi per i disabili, il sindaco prepara 168 chili di monetine

Sei sacchi pieni, zeppi di monetine da 1 centesimo per un totale di 168 chili. È la provocazione lanciata da Paolo Erba, sindaco di Malegno, comune in Provincia di Brescia dell'Alta Valcamonica, che deve restituire allo Stato Centrale il cinque per mille devoluto dai cittadini a beneficio delle persone affette da disabilità.

"Ora il ministero venga a ritirare i suoi soldi". Chiosa con questa parole il primo cittadino di Malegno la lettera aperta indirizzata alle alte cariche del parlamento italiano, dal premier Giuseppe Conte alla ministra della pubblica amministrazione Fabiana Dadone, senza colpo ferire. E non si tratta di una richiesta d'aiuto formale, bensì di un atto di ribellione (dai toni compiti e rispettosi) nei confronti di un sistema di riscossione finanziaria che lui stesso definisce "paradossale".

L'atto di protesta nasce in seno ad un episodio occorso al termine del 2018. Stando a quanto si apprende dallo scritto, l'amministrazione comunale di Malegno non aveva rendicontato entro la scadenza prevista dai termini ministeriali (il 31 dicembre 2014) il ricavato del cinque per mille- ammontante a 1.101,36 euro per appena 2000 abitanti - ma lo avrebbe fatto 2 settimane dopo (il 0 gennaio 2015). La cifra sarebbe, seppur esigua, sarebbe stata destinata alle famiglie con disabili e dunque devoluta in favore di una nobile causa. Tuttavia, dopo ben 4 anni, il Ministero delle finanze ha chiesto al comune la restituzione della elargizione in riferimento ad una norma sanzionatoria applicabile in caso di ritardo del rendiconto relativo alle spese annuali. Ma il sindaco d Malegno non l'ha mandata giù. Così, ha preparato dei grossi sacchi contenti delle monetine da un centesimo per un totale di 168 chili.

"Vogliate perdonare il gesto, - scrive Paolo Erba - ma vivo la sensazione di essere considerato, metaforicamente, come la Banda Bassotti che cerca di rapinare Paperon de’ Paperoni dei suoi sacchi pieni di monete".

In un post pubblicato su Facebook, il primo cittadino spiega che la lettera destinata al consiglio dei ministri non è un atto di contestazione reazionaria ma un grido di aiuto disperato: "Mi auguro che il Governo metta in agenda questo tema: i piccoli comuni non sono più in grado, data la scarsità di risorse finanziarie e umane, di rispondere al continuo aumento di richieste, sempre più

sovrabbondanti rispetto alle funzioni istituzionali proprie di un ente territoriale. I piccoli comuni non ce la fanno più", conclude.

Il post ha ottenuto decine di consensi e il sindaco i plauso unisono della community.

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