Non sono molti gli italiani che decidono di fare ricorso quando ricevono le multe. Di solito aprono la busta che segnala la contravvenzione e pagano. Senza sapere che, spesso un ricorso si potrebbe vincere.
"Contestare una multa costa, tempo e soldi - dice al Resto del Carlino Angelo Pisani, presidente dell' associazione 'Noiconsumatori.it' - Certo, chi compie le infrazioni non è un cittadino modello. Ma dall' altra parte c'è uno Stato che non è capace né di controllarlo né tanto meno di garantire strumenti che siano incontestabili. Perché o gli strumenti sono incontestabili o non sono strumenti".
Secondo Pisani lo Stato "tende a fare cassa" grazie alle multe. E così "tanti bilanci si salvano proprio grazie alla voce delle multe. Che sono anche un grande vantaggio. Alla fine della catena, se non si paga c'è Equitalia. Quindi le multe diventano un ulteriore business per le banche".
Eppure ci sono situazioni in cui le contravvenzioni non sono del tutto regolari. Se l'automobilista facesse ricorso, probabilmente riuscirebbe a spuntarla. Si va dalle "contravvenzioni elevate con sistemi informatici non adeguati che non garantiscono trasparenza" alle strisce blu.
"In ogni Comune d'Italia le strade sono dipinte solo per fare soldi, questa è diventata una seconda tassa per gli automobilisti - attacca Pisani - Si paga per circolare e anche per fermare l' auto. A Napoli ad esempio non esistono le strisce bianche, che invece dovrebbero essere obbligatorie. Quindi sono le istituzioni per prime a non rispettare la legge".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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