È morta nel primo pomeriggio di mercoledì 11 novembre Aurora, la bimba di 2 anni unica superstiste delle strage familiare di Carignano. Dopo circa 48 ore trascorse nel reparto di Rianimazione Covid dell'ospedale Regina Margherita di Torino, attorno alle 15.30 di oggi, i medici ne hanno decretato il decesso cerebrale.
La tragedia
Una vera e propria strage familiare quella che si è consumata a Carignano, nel Torinese, la scorsa domenica notte. Il quarantenne Alberto Accastellato, un operaio agricolo in un'azienda che produce sementi, ha esploso dei proiettili calibro 22 dapprima contro la moglie, poi ha ferito mortalmente anche i suoi bambini, i gemellini Alessandro e Aurora, di soli due anni. Dopodiché ha soppresso il cane e, infine, ha puntato la semiautomatica alla sua tempia. La donna, Barbara Gargano, 38 anni, è morta su colpo come il figlioletto Alessandro, ritrovato senza vita dai soccorritori del 118 nella sua cameretta. L'unica a sopravvivere agli spari è stata la piccola Aurora ma, quando lunedì mattina è arrivata all'ospedale Regina Margherita, le sue condizioni erano già disperate. Dopo 48 trascorse in Rianimazione, nel pomeriggio di martedì 11 novembre, i medici ne hanno decretato la morte cerebrale.
Finite le speranze per la bimba di 2 anni
Stando a quanto si apprende dal Corriere della Sera, Aurora sarebbe stata raggiunta dal colpo d'arma da fuoco alla testa. Il proiettile calibro 22 le avrebbe trapassato il cranio procurandole lesioni gravissime e una vasta emorragia. La lotta per la vita è durata per circa 48 ore fino a quando i medici del reparto di Rianimazione Covid (la bimba era risultata positiva al virus) ne hanno dichiarato lo stato di morte cerebrale che, nella tarda serata di oggi, dovrebbe esaurirsi.
Le indagini
Proseguono intanto le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Torino nel tentativo di comprendere le dinamiche sottendenti il folle gesto. Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che Accastellato fosse ai ferri corti con la moglie da qualche mese. Pare inoltre che i due avessero già contattato un legale per porre fine al matrimonio. Una decisione che il 40enne non avrebbe accettato di buon grado sospettando un tradimento reiterato da parte della coniuge.
Da lì sarebbe dunque scaturito il movente del delitto ma, al momento, si tratta solo di ipotesi. Quel che è certà, invece, è la premeditazione dell'omicidio. Un'ora prima di aprire il fuoco, l'uomo avrebbe scritto un messaggio di addio al fratello: l'ultimo sms prima della strage.
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