Si è aperto davanti alla corte d'Appello a Brescia il processo di revisione nei confronti di Maurizio Tramonte per la strage di Piazza della Loggia a Brescia. L'ex fonte "Tritone" dei servizi segreti è stato condannato in via definitiva all'ergastolo nel 2017 per la strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974. In aula tutto si è svolto secondo quanto previsto: la moglie e la sorella di Maurizio Tremonte hanno sostenuto la tesi difensiva e davanti alla Corte d'Appello di Brescia le due donne hanno testimoniato nell'ambito della revisione del processo a carico dell'ex informatore dei servizi segreti. La giustizia italiana ha stabilito fosse a conoscenza dell'attentato del 28 maggio 1974 in cui morirono 8 persone e ne furono ferite altre 102.
La foto in bianco e nero al centro del nuovo processo
Alle due donne è stata mostrata una foto in bianco e nero che, secondo quanto testimoniato da un ex compagno di cella, Tramonte stesso aveva esibito in carcere, affermando di essere stato presente in piazza a Brescia nel giorno dell'attentato. Nel processo d'appello a Milano, fu proprio l'ex detenuto Vincenzo Arrigo, che nel frattempo è deceduto, a riconoscere il giovane Maurizio Tramonte nascosto tra i volti della folla in piazza Loggia. "Ero al lavoro a Padova. Non sono io quello nella foto", ha sostenuto il diretto interessato confermando tutto ai magistrati. I legali dell’accusato però hanno depositato una perizia antropometrica secondo cui la persona in piazza il giorno della strage non era Tramonte, condannato insieme a Carlo Maria Maggi (morto alla fine del 2018, ndr). I giudici bresciani hanno respinto l'acquisizione del verbale della testimonianza di Arrigo, quando fu ascoltato "a sommarie informazioni" nel 2004.
Due donne per l'innocenza
"Quello nella foto non è lui, anche il naso è diverso - ha detto durante l’udienza la sorella maggiore dell'ex fonte Tritone, Manuela -. In quel periodo era più cicciotto e aveva i capelli molto corti". La versione è stata confermata anche da Patrizia Foletto, moglie di Tramonte all'epoca dei fatti. Entrambe le donne hanno aggiunto che Tramonte in quel periodo aveva una barba folta, dettaglio che nella foto scattata in piazza Loggia non trova riscontro. A sostegno di quanto detto dalle due donne, gli avvocati di Tramonte Baldassare Lauria e Pardo Cellini hanno presentato una nuova perizia antropometrica, realizzata con un software americano di nuova generazione, che confuta la compatibilità tra la foto e i lineamenti di Tramonte ritratto in alcune foto di famiglia dello stesso periodo, puntando a smontare la precedente perizia, elaborata dal professor Luigi Capasso e al centro del processo d'appello di Milano.
Gli ultimi due indagati
Intanto entro fine anno i pm Silvio Bonfigli e Caty Bressanelli chiederanno il rinvio a giudizio di Marco Toffaloni, 65enne residenza in Svizzera, e minorenne all'epoca dei fatti, e di Roberto
Zorzi, 68enne che vive negli Stati Uniti e gestisce un allevamento di cani. Sono i due indagati nell'ultima inchiesta in ordine di tempo sulla Strage di Piazza della Loggia che dopo 48 anni attende ancora una verità storica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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