Strage di Viareggio, Moretti rinuncia alla prescrizione

Il dirigente pubblico ha comunicato, a Firenze, di voler rinunciare alla prescrizione: "Lo faccio per rispetto delle vittime, dei familiari delle vittime e del loro dolore e perché ritengo di essere innocente". Per lui erano stati chiesti 15 anni e sei mesi di reclusione

Strage di Viareggio, Moretti rinuncia alla prescrizione

Per lui era stata chiesta una condanna di 15 anni e sei mesi. Sia come amminsitratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, sia come amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. Ma Mauro Moretti, parlando alla Corte d'Appello di Firenze, ha annunciato di voler rinunciare alla prescrizione: "Lo faccio per rispetto delle vittime, dei familiari delle vittime e del loro dolore. Lo faccio perché ritengo di essere innocente".

Il dirigente pubblico si riferisce alla strage di Viareggio che, il 29 giugno del 2009, causò la morte di 32 persone. Alle 23.48 di quella sera, il gpl fuoriuscito da un carro cisterna deragliato entrando nella stazione della città della Versili, aveva invaso il quartiere di via Ponchielli, causando forti esplosioni e un grande incendio che aveva distrutto diverse case.

Nel processo di primo grado, a Lucca, che si era concluso il 31 gennaio del 2017 con 23 condanne e dieci assoluzioni, Moretti era stato condannato a sette anni di carcere, in quanto ex ad per Rfi, ma era stato assolto come ex ad di Fs. Il pm Salvatore Giannino, al termine della sua requisitoria, durata tre udienze, nel corso del processo d'appello a Firenze, ha chiesto 14 anni e sei mesi per Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, e sette anni e sei mesi per Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia.

Finora il sostituto procuratore generale, Luciana Piras, durante l'udienza di lunedì scorso, aveva formulato le richieste di condanna soltanto nei confronti degli imputati tedeschi e austriaci, amministratori e tecnici di Gatx Rail Austria, la società titolare del carro che sviò e prese fuoco, e Officine Jugenthal di Hannover, dove venne fatta la manutenzione dell'asse del vagone che si era spezzato prima dell'incidente, con pene che vanno da sette anni anni e

seo mesi a otto anni e dieci mesi, scontate di sei mesi rispetto al primo grado per la prescrizione, scattata nel maggio 2018, per i reati di incendio colposo e lesioni personali colpose.

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