Strasburgo condanna l'Italia: "Non fermò il padre violento"

La Corte europea ha sanzionato il nostro Paese per non aver protetto una donna e il figlio dalle violenze domestiche

Strasburgo condanna l'Italia: "Non fermò il padre violento"

La Corte di Strasburgo sanziona l'Italia. Secondo le toghe della Corte il nostro Paese non avrebbe fatto il possibile per proteggere una donna e suo figlio da violenze e minacce domestiche da parte del marito sfociate poi nell'omicidio dello stesso ragazzo e il tentato assassinio della moglie. Finora questa è la prima condanna da parte della Corte Europea per un reato che riguarda la violenza tra le mura domestiche.

I giudici della Corte di Strasburgo hanno spiegato che "non agendo prontamente in seguito a una denuncia di violenza domestica fatta dalla donna, le autorità italiane hanno privato la denuncia di qualsiasi effetto creando una situazione di impunità che ha contribuito al ripetersi di atti di violenza, che in fine hanno condotto al tentato omicidio della ricorrente e alla morte di suo figlio". Il caso valutato dalla Corte europea è accaduto a Remanzacco, in provincia di Udine, dove il 26 novembre del 2016 il marito di Elisaveta Talpis uccise prima il figlio di 19 anni e poi tentò di uccidere la moglie.

La donna aveva ripetutamente denunciato il marito ma a quanto pare non venne aiutata. E l'omicidio del ragazzo è scattato proprio subito dopo la denuncia della donna. Adesso la ricorrente avrà diritto a 30mila euro per danni morali e 10 mila per le spese legali.

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