Dal suburbio dell'antica Pompei spunta un cavallo

Gli archeologi si riappropriano di un'area "infestata" dai tombaroli e fanno il primo calco di un equino negli Scavi. Le scoperte nei cunicoli dei contrabbandieri di antichità

Dal suburbio dell'antica Pompei spunta un cavallo

Un’eccezionale scoperta in un’area che, fino a qualche decennio fa, era territorio dei tombaroli. In una villa del suburbio, dove anni fa “dominavano” ladri e contrabbandieri d’antichità, a Pompei è stato fatto dagli archeologi il primo calco di un cavallo. Che, per di più, sarebbe stato un equino di razza, bardato con elementi pregiati in ferro, cuoio e bronzo.

La scoperta è stata fatta nell’area di Civita Giuliana, in quella che, per gli archeologi, era la parte rustica di un’importante villa romana risalente al I secolo dopo Cristo, l’epoca in cui il Vesuvio eruttò, distruggendo l’antica città. Anche in questo caso, i lapilli e il materiale piroclastico hanno consentito una conservazione perfetta degli ambienti che, con ogni probabilità, erano quelli di una stalla dove vivevano gli schiavi e gli animali. È stato rinvenuto anche un mobile che sarebbe da interpretare come un letto, magari quello di un servo. Con certezza, forse, non lo sapremo mai perché quel letto è stato letteralmente devastato dai ladri che, negli anni, hanno scavato (abusivamente) dei cunicoli grazie ai quali riuscivano ad avere accesso ai tesori antichi e, quindi, a farne commercio. Quei cunicoli, realizzati lungo le mura perimetrali della villa, sono stati scoperti dai carabinieri e “visitati” dai militari con l’aiuto dei vigili del Fuoco. Da queste "esplorazioni" è nata la sinergia tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata grazie a cui è ripartita, dopo i primissimi lavori avviati nel 1907 e poi ripresi nel 1955, la campagna di scavo in quell’area del suburbio pompeiano.

Oltre al calco del cavallo, scoperta anche una tomba che per ora, in attesa di analisi più approfondite, è stata datata al primo periodo imperiale: tra il I e il III secolo d.C. Si tratta di un ritrovamento importante per un motivo fondamentale: dimostrerebbe che negli anni successivi all’eruzione del Vesuvio,

Il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna, ha spiegato: “L’attività di scavo svolta in questa zona ha scopo duplice: da una parte la volontà di scongiurare la perdita di patrimonio archeologico, dal momento che in questi luoghi, negli anni, tante sono state le attività di scavo clandestine; dall’altra ci permette di scoprire le peculiarità del suburbio a nord di Pompei.

Questa villa, era stata già investigata dagli archeologi in passato e se ne conoscevano gli ambienti padronali, oggi è emersa la zona rustica con una stalla che ci ha riconsegnato per la prima volta il calco di un cavallo, che stando alle sue dimensioni doveva essere di razza e utilizzato per usi nobili”.

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