Le targhe rubate, la base a Pisa, i furti nel Nord Italia: così agisce la banda dell'Est Europa

In manette 5 stranieri. Sono sospettati di aver compiuto rapine in tutta Italia: domiciliati al Sud, usavano un appartamento di Pisa come base per compiere furti in Toscana, Veneto ed Emilia

Una volante della polizia in Toscana (foto di repertorio)
Una volante della polizia in Toscana (foto di repertorio)

Avevano provveduto nel corso del tempo a farsi una vera e propria "scorta" di targhe rubate a varie automobile, per sovrapporle di volta in volta a quella dell'auto utilizzata per le proprie scorribande. Così facendo, sarebbero riusciti a portare a segno numerosi "colpi" in appartamenti di tutta Italia e a centinaia e centinaia di chilometri di distanza dai rispettivi domicili, focalizzandosi in particolare sulla Toscana, sull'Emilia - Romagna e sul Veneto per non dare nell'occhio.

E per questo motivo, cinque uomini originari dell'Europa dell'Est (con numerosi precedenti specifici per reati contro il patrimonio) sono stati fermati nelle scorse ore dalle squadre mobili delle questure di Pisa e Pistoia (con la collaborazione della polizia stradale pistoiese) nel capoluogo pisano, dove avevano un alloggio che utilizzavano come base logistica. Tutti loro sono indagati per una innumerevole serie di delitti contro il patrimonio: nello specifico si parla di furti in abitazione, ricettazione del materiale rubato e furti di targhe da applicare sull’autovettura ad alte prestazioni utilizzata per il compimento dei reati. Stando alle ricostruzioni effettuate dagli inquirenti nelle scorse ore, la banda (i cui componenti risultano domiciliati nelle regioni del Sud-Italia) si spostava periodicamente in Toscana per "colpire" anche nelle regioni limitrofe.

Dall'abitazione pisana riuscivano a svaligiare case in tutta la provincia, ma secondo chi indaga avevano trovato presto il modo per rubare anche nel pistoiese e nel fiorentino ed arrivare sino all'Emilia (Modena, Reggio Emilia e Bologna in primis) e al Veneto (Verona). Merito delle targhe precedentemente asportate ad altre vetture, con le quali camuffavano quella del mezzo usato per le rapine. Un gioco che avrebbe funzionato per diverso tempo, stando alle denunce sporte nei luoghi sopracitati. Ma l'eccesso di sicurezza mostrato dai sospettati (al pari della frequenza degli atti predatori) si sarebbe rivelata fatale: i poliziotti erano da tempo sulle loro tracce.

E l'ultimo appostamento in ordine cronologico si è concluso ieri con successo, nel quartiere di Pisa in cui si ritiravano prima di tornare a casa: gli operatori hanno quindi atteso che tutti e cinque scendessero dal veicolo, per immobilizzarli.

All'interno dell'abitacolo sono poi stati ritrovati oggetti preziosi, orologi di pregio ed una forte somma in contanti, per una perquisizione estesasi all'immobile che ha dato il medesimo esito, consentendo agli agenti di recuperare altra refurtiva. Al termine degli accertamenti di rito, gli stranieri sono stati condotti presso il carcere di Pisa, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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