Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, è stato scelto da Papa Francesco come prefetto di Propaganda Fide, ossia della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
Tagle, giovanissimo porporato (ha poco più di sessant'anni), è uno degli alti-ecclesiastici più vicini al pontefice argentino. Nella logica degli schieramenti vaticani, l'asiatico è considerato un "bergogliano" e un aperturista in tema di gestione dei fenomeni migratori. Ma era stato Benedetto XVI a crearlo cardinale. Un particolare - quello sulla nomina ricevuta ai tempi da Joseph Ratzinger - che può sfuggire ai più. Simbolo per eccellenza della "Chiesa in uscita", il consacrato asiatico è stato di fatto promosso. Ora dovrà coordinare le missioni della Chiesa cattolica nel mondo. E non è un compito che può essere affidato a chiunque.
Sarà un caso, ma quando i vaticanisti provano ad immaginare il prossimo vescovo di Roma, spesso viene fatto proprio il nome dell'ex membro della Congregazione della Dottrina per la Fede. Perché nella storia di Tagle c'è anche un passaggio all'interno del dicastero presieduto oggi dal cardinale Ladaria Ferrer. Quella di Jorge Mario Bergoglio, insomma, può essere una mossa in vista del futuro: il curriculum dell'arcivescovo filippino si arricchisce di un'esperienza di governo in Santa Sede. I cardinali elettori, in prospettiva, potrebbero tenerne conto.
Poi, come sottolineato pure da IlMessaggero, vale la pena rimarcare le tempistiche: l'8 dicembre - la data in cui la promozione di Luis Antonio Tagle è stata comunicata - ha un certo peso. Ma le considerazioni non sono terminate. L'Asia è uno di quei nuovi bacini cui la Chiesa cattolica guarda con maggiore interesse. Le statistiche dimostrano come l'evangelizzazione dell'Asia stia funzionando. E l'accordo provvisorio con la Cina, stando alla interpretazione positiva di quel patto stipulato con la Repubblica popolare, è la base dell'edificazione su altro terreno favorevole. Quando il Santo Padre si è recato in Myanmar e in Bangladesh, ancora, ad accompagnarlo c'era proprio il cardinale Tagle. Sono tutti indizi che non costituiscono alcuna prova sul successore papale, ma fanno intendere quale tipo di Ecclesia abbia in mente l'ex arcivescovo di Buenos Aires: immersa nelle periferie.
Entro la fine dell'anno, però, è attesa la presentaizone della nuova Costituzione apostolica, su cui sta lavorando quello che - anche per via di scandali - da C9 è divenuto un C6. Il consiglio ristretto dei cardinali è quasi pronto. Poi l'assetto curiale cambierà. Le voci di corriodio sui cambiamenti non sono molte.
Pare si possa parlare di un ridimensionamento dell'ex Sant'Uffizio e di un'estensione dei compiti attribuiti alla Segreteria di Stato. Propaganda Fide resterà centrale.Il cardinale Tagle, considerando la pastorale del Papa, deve contribuire rendere la Chiesa un "ospedale da campo".
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