Tappa a Roma di «Mediterri-amo» rassegna interculturale di Maurizio Scaparro

Il progetto itinerante, che vuole promuovere i dialogo tra i diversi popoli, proseguirà nei prossimi mesi con le tappe del 12 e 13 ottobre a Firenze e del 5 dicembre a Venezia

Tappa a Roma di «Mediterri-amo» rassegna interculturale di Maurizio Scaparro

Il viaggio di Mediterri-amo è partito da Roma, alla Casa del Cinema. La rassegna itinerante ideata dal grande regista Maurizio Scaparro, vuole raccontare con immagini, suoni e parole, attraverso la poesia, la musica e l’arte, un mare che non sia più solo di confine, ma luogo di riferimento e d’incontro in cui riconoscersi.

Nella capitale la prima tappa del progetto, che proseguirà a Firenze,il 12 e 13 ottobre, con eventi e spettacoli e a Venezia il 5 dicembre, con una chiusura dedicata a uno dei massimi drammaturghi per i quali il Mediterraneo è stato punto di riferimento e narrazione fondamentale, William Shakespeare.La giornata romana, aperta al pubblico, ha avuto un focus speciale sullo storytelling e sui giovani, sull’importanza di avvicinare le nuove generazioni al racconto e alla cultura del Mediterraneo.A testimonianze e racconti si intrecciavano anche proiezioni e letture, interpretate dall’attrice Nicole Grimaudo.

C’era un laboratorio dedicato ai bambini tra i 7 e i 10 anni, a cura della scrittice somala Igiaba Scego, che partiva da un suo racconto, “Prestami le ali” (Rrose Sélavy editore), la storia (vera) di Clara, una rinoceronte indiana mostrata quale esotica attrazione nelle principali città d’Europa a metà del XVIII secolo, per accompagnare i bambini a fare un “viaggio di esplorazione”. Ma il viaggio “rinocerontesco” serve a ragionare sulla diversità (usi e costumi di popoli differenti, razzismo, pregiudizi, disuguaglianze culturali e sociali), in un percorso che unisce, in modo semplice e giocoso, storia, geografia, storia dell’arte e scienza.

A conclusione, la divertente lettura a due voci della favola a cura di Michela Andreozzi e Massimiliano Vado (che danno vita ai due protagonisti della storia, la bambina ebrea Ester e il piccolo schiavo musulmano Suleiman) accompagnate dalle bellissime illustrazioni di Fabio Visintin.

Il progetto coinvolge studiosi, scrittori, attori, musicisti e artisti rifugiati, per tentare di ridare voce a quei valori comuni di un vivere civile che le tragedie umanitarie sembrano aver spazzato via. Eccone alcuni: Francesca Corrao (professore ordinario di lingua e cultura araba presso la Luiss), il filosofo Sebastiano Maffettone (professore ordinario di filosofia politica della Luiss), Stéphane Jaquemet (responsabile UNHCR per il Sud Europa), la scrittrice italo somala Igiaba Scego, Syed Hasnain (mediatore culturale).

Scaparro ha voluto coinvolgere prima di tutto gli artisti rifugiati, in collaborazione con l’Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite.

«Siamo lieti di essere partner di Mediterri-amo - spiega Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa- un progetto che si propone di raccontare il Mar Mediterraneo come essenziale ponte tra culture e che vuole provare a contrastare una visione che gli assegna il ruolo di zona di confine, di separazione».

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