Deluse finora le aspettative dei tarantini, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio oggi sarà a Taranto per una riunione del tavolo permanente del Contratto istituzionale di sviluppo. Si tratta della prima seduta del tavolo istituzionale permanente sotto la guida del ministero dello Sviluppo Economico a cui parteciperanno la Regione Puglia, la Provincia e il Comune di Taranto, e i sindaci di Massafra, Statte, Crispiano e Montemesola (Comuni in provincia di Taranto fortemente colpiti dall'inquinamento industriale), il commissario di Governo alle bonifiche e l'autorità portuale del Mar Ionio. Inoltre il vice premier ha chiesto un incontro a ventitre tra associazioni ambientaliste, movimenti e comitati, compresi quelli che chiedono la chiusura dello stabilimento siderurgico.
Tutto questo accade proprio dopo le dimissioni, presentate ieri con una lettera, dei tre commissari straordinari dell'ex Ilva, ora Arcelor Mittal. Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba hanno inviato una missiva con cui hanno annunciato le loro dimissioni a partire dal prossimo 1 giugno.
"Sarò a Taranto per sedermi insieme ai cittadini e alle istituzioni attorno a un tavolo e parlare con loro di come la città, finalmente, cambierà negli anni a venire". Scrive in un post su Facebook Di Maio che oggi non andrà da solo nel capoluogo pugliese. Insieme a lui ci saranno anche il ministro della Sanità Giulia Grillo, Barbara Lezzi ministro per il Sud, il ministro per l'Ambiente Sergio Costa e quello per la Cultura Alberto Bonisoli.
L'incontro si terrà nella prefettura di Taranto. "Per la prima volta - spiega Di Maio - riattiviamo qualcosa a cui i tarantini avevano diritto e che finora non ha mai funzionato. Si tratta del Tavolo istituzionale permanente con cui iniziamo a dare loro risposte: dall'ambiente, alla salute, per arrivare alla riconversione economica che il loro territorio merita. Questo tavolo - rileva Di Maio - lo presiederò io, ci metterò la faccia, ma lo faccio consapevole che quello che stiamo iniziando è un percorso che porterà Taranto verso una nuova fase di crescita sostenibile".
Per il vice premier, "la riconversione economica di un'area così complessa non si fa schioccando le dita". Sarà che i problemi di Taranto non si risolvono a uno schiocco di dita. Ma ricordiamo che l'ex Ilva è stata pietra d'inciampo non solo per Luigi Di Maio, ma anche per i rappresentanti istituzionali e per quella base militante che ha sempre creduto in una svolta ambientalista. I grillini, infatti, si sono impiccati alle parole: chiusura delle fonti inquinanti, bonifica, riconversione.
"Non pretenderò di avere la fiducia dei tarantini già da domani" ha sostenuto ieri Di Maio, pronto alle proteste. "Chiedo a tutti i cittadini di Taranto - ha sottolineato ancora il vice premier - di ascoltare cosa stiamo mettendo su questo tavolo. Una riconversione, un progetto concreto, che non farà perdere un solo posto di lavoro alla città e le consentirà finalmente di tornare a vivere senza un incubo al suo fianco".
Intanto da ieri "è iniziata una nuova fase" ha promesso il ministro per lo sviluppo economico. Sono stati infatti nominati, con un decreto ministeriale, tre nuovi commissari straordinari: si tratta di Francesco Ardito, avvocato e dirigente della AQP S.p.A. (Acquedotto Pugliese), Antonio Cattaneo, revisore contabile e responsabile nazionale della divisione Forensic di Deloitte e l'avvocato Antonio Lupo.
"Una fase 2" è stata definita da Di Maio "nella quale non ci si limiterà alla gestione della procedura di amministrazione straordinaria, ma in cui progetteremo e realizzeremo il futuro di Taranto, concentrandoci in particolare sulle attività di bonifica e sul rilancio economico e sociale del territorio".
Certo l'appuntamento con Di Maio a Taranto ha destato qualche sospetto.
"Dopo circa un anno, ma guarda caso a un mese dalle elezioni europee, torna a riunirsi il tavolo istituzionale permanente del Contratto Istituzionale di Sviluppo dell'area di Taranto alla presenza del Ministro allo Sviluppo Economico, Luigi Di Maio." ha dichiarato il vicepresidente del gruppo europeo Ecr-Fratelli d'Italia, Raffaele Fitto.
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