Terapie fai da te e accaparramento di prodotti medicinali e di dispositivi di controllo: i consumatori hanno messo il piede sull'acceleratore dando vita al fenomeno degli ultimi giorni, generato dalla psicosi da Coronavirus. A lanciare l'allarme è stato l'Istituto superiore di sanità nella voce di Patrizia Popoli: l'origine di questo atteggiamento va trovata nelle "informazioni fuorvianti che circolano sul web". La responsabile del Centro nazionale ricerca e valutazione clinica ha colto l'occasione per avvertire: "Tutti i farmaci hanno effetti collaterali più o meno gravi, l’automedicazione comporta rischi fuori dalle indicazioni ufficiali".
La formulazione più richiesta è l'idrossiclorochina, l'antimalarico Plaquenil. A sottolinearlo è La Nazione: studi dalla Cina rivelano che migliora la sintomatologia, ha proprietà antivirali e antinfiammatorie e riduce i giorni di febbre. Risulta difficile da trovare ma comunque lo si può rinvenire dopo qualche tentativo. A essere invece praticamente irreperibile in farmacia è l'alcol disinfettante, a cui si aggiunge la mancanza di pulsossimetri che servono per misurare la saturazione arteriosa di ossigeno dell'emoglobina e la frequenza cardiaca.
"Evitare cure fai da te"
I disagi ci sono, così come conferma Roberto Tobia: "Questo fenomeno è dovuto essenzialmente alle crescenti prescrizioni, ci potranno essere casi sporadici, ma in linea di massima tutte le richieste vengono evase". Il segretario generale Federfarma ha fatto sapere che tuttavia si riesce a rimediare alla carenza di gel igienizzanti industriali attraverso il laboratorio poiché "in molti casi questi presidi vengono preparati come galenici". Ad avvertire sui rischi delle cure fai da te è stata anche Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia: "Vanno evitate. Purtroppo spesso le piattaforme sono ospitate da siti senza garanzie, e i farmaci possono essere per di più contraffatti".
Intanto è stato chiarito che solo al medico spetta la decisione sul periodo di utilizzo del farmaco e il controllo dell'appropriatezza. Enrique Häusermann ha assicurato che le aziende stanno lavorando per la salute dei pazienti affetti da Coronavirus, rifornendo farmaci salvavita "a costi accessibili ai medici nelle Regioni in emergenza". L'Unità di Crisi Aifa, in sinergia con le associazioni industriali di settore, sta garantendo "procedure snelle" come l'importazione rapida di molecole dall'estero, "mantenendo al contempo tutti i requisiti di qualità dei prodotti".
Il rappresentante delle case farmaceutiche che producono generici, equivalenti e biosimilari ha concluso con un esempio concreto: "L’importazione di 1,5 milioni di compresse di idrossiclorochina dagli Usa, garantito da una delle nostre associate".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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