Terremoto Ischia, la procura valuta un'inchiesta per disastro e omicidio colposo

La procura di Napoli sta valutando se aprire un'inchiesta per disastro e omicidio colposo dopo i danni causati dal terremoto a Ischia. Il ministro Delrio: "No a nuovi condoni, una scossa così non dovrebbe fare morti"

Terremoto Ischia, la procura valuta un'inchiesta per disastro e omicidio colposo

La Procura di Napoli sta valutando l'ipotesi di aprire un'inchiesta contro ignoti per disastro colposo e omicidio colposo plurimo in seguito ai danni provocati dal terremoto avvenuto lunedì sera sull'isola di Ischia.

"Sono nel quadro ordinario delle valutazioni possibili in questo momento", ha dichiarato Giovanni Melillo, Capo della procura di Napoli, ai microfoni di "6 su Radio 1", specificando che si tratta di un "quadro complesso e bisognoso di approfondimenti".

Sul possibile legame tra il fenomeno dell'abusivismo edilizio e il crollo di alcuni edifici sull'isola, il capo della Procura di Napoli ha spiegato che "Non sfuggono i costi sociali, che anche in queste occasioni si rivelano, di fenomeni gravi come quello dell'edilizia illegale e dell'abusivismo edilizio. All'abusivismo edilizio corrisponde una delle priorità del lavoro della procura della Repubblica di Napoli. Un fenomeno che in Campania ha dimensioni straordinariamente gravi e come tale va affrontato".

Sulla presenza di abusivismo di necessità nella zona di pertinenza della Procura di Napoli, invece, Melillo ha riferito che "La dimensione di necessità è nettamente inferiore a quella speculativa e strettamente criminale del fenomeno dell'abusivismo edilizio".

Nel frattempo il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha annunciato che ieri sono state fatte le verifiche su scuole e hotel, mentre oggi proseguiranno con la verifica delle abitazioni private.

Il Ministro Delrio

Il titolare del dicastero alle Infrastrutture annuncia una linea dura sui nuovi condoni, raccogliendo l'appoggio di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

"Anch'io penso che una scossa di terremoto di magnitudine 4.0 non dovesse provocare altro che un po' di paura, e invece eccoci ancora una volta a piangere vite umane - ha commentato al Messaggero il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio - Mi è venuta la voglia di lavorare ancora di più sulla cultura della prevenzione. Rifiuto di accettare l'idea che non ci si possa impegnare di più per mettere in sicurezza edifici e aree notoriamente a rischio".

"Abbiamo accelerato sulle due cose più importanti in materia di prevenzione e sicurezza degli edifici: in Italia c'è oggi una norma che classifica gli immobili in maniera specifica. Inoltre abbiamo rafforzato il sismabonus che copre fino all'80% delle case private e all' 85% dei condomini la spesa per la messa in sicurezza - ha spiegato il ministro, difendendo l'operato del governo -Le regole ci sono. Purtroppo c'è ancora molta strada da fare sul piano della sensibilità generale".

"Manca una solida cultura sulla prevenzione del rischio sismico e sulla sicurezza della casa in senso più generale - fa notare Delrio - Non tutti sanno, forse, che in Italia ci sono 10 milioni di abitazioni classificate in zona sismica, pari ad almeno 20 milioni di persone. A volte il semplice avvio di una procedura banale, come quella prevista dal sismabonus, può aiutare molto più che tante inutili discussioni".

"Tra il 2010 e il 2012, l'Italia ha dovuto spendere per ogni anno 4,3 miliardi per riparare i danni del terremoto e del dissesto.

Gli immobili abusivi sono pericolosi non solo per chi ci abita ma pure per il territorio che li ospita - ha concluso - Demolire significa applicare le regole, poi bisogna saper scegliere le priorità: se un disoccupato che vive in una casa da tanti anni rischia la demolizione dell'abitazione è giusto ragionare sulle modalità più opportune di intervento. Io non voglio criminalizzare la Campania ma dico no al tentativo, per esempio, di allargare maglie, di aggirare le regole sulle volumetrie".

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