Il terremoto che ieri sera ha colpito le Marche e l'Umbria ha riaperto una ferita che stava provando a ricucirsi dopo il sisma del 24 agosto, ma in questo clima di paura e sofferenza, la storia di Talj ha regalato speranza di vita.
Ieri sera, infatti, tra le centinaia di richieste d'aiuto arrivate al pronto soccorso di Città di Castello (Perugia) a seguito delle prime fortissime scosse di terremoto, una su tutte ha regalato ai medici e ai cittadini speranza di vita. Intorno alla mezzanotte, un uomo ha chiamato in ospedale dicendo che stava trasportando lì la moglie al nono mese di gravidanza perché stava per partorire.
"Il nostro consiglio è stato quello di arrestare immediatamente l’auto e di attendere l’arrivo dei soccorsi - spiega la centrale del 118 a Perugia Today -. In pochissimi minuti la donna, è stata trasferita in ambulanza e nelle ultime fasi del parto è stata assistita dagli operatori sanitari. Nel frattempo era stata allertata un’equipe ostetrica e pediatrica presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Città di Castello, che ha provveduto ai primi monitoraggi e poi al ricovero".
La bimba è nata in strada, tra la macchina del suo papà e l'ambulanza.
La nascita di Talj è diventata un simbolo per gli abitanti di Città di Castello e per tutte quelle persone che si sono viste crollare il mondo addoso a seguito del terremoto. Talj è la bambina della speranza perché proprio mentre il mondo le stava crollando addosso lei ha avuto la forza di sfidarlo.
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