Terremoto, ridere per ricominciare

Nelle Marche un parco giochi lancia un corso gratuito di yoga della risata per i bimbi colpiti dal sisma

Terremoto, ridere per ricominciare

Ridere per lasciarsi alle spalle la paura e guardare il futuro con fiducia. Per i bimbi che hanno vissuto il terrore del terremoto - quelli di Civitanova e quelli delle città limitrofe ora ospiti di Civitanova - c’è una iniziativa particolare messa in campo da un parco giochi, quello «YOUNGO Il Cuore Adriatico» (Via San Costantino, 98 - Civitanova Marche): un corso di yoga della risata.

L’idea di fondo è semplice: incontrarsi, respirare nel modo giusto, rilassarsi, simulare una risata. Un innesco, una scintilla per far diffondere la felicità nell’aria e rendere il riso contagioso. Una risata autoindotta, a partire dal corpo, con effetti benefici per la mente e il fisico, innalzando i livelli di adrenalina. Un modo per eliminare le tensioni e dare spazio alla gioia. Il tutto combinato nel caso dei bambini con il divertimento dell’attività di gruppo, della condivisione e dello scherzo. Le lezioni (gratuite e aperte a tutti i bambini sotto i 12 anni) sono ogni giovedì di dicembre dalle 18 alle 19. In questi mesi si sono susseguite nei luoghi del terremoto diverse iniziative pensate per restituire un momento di gioia ai bambini.

E’ accaduto ad Amandola e Montefortino con l’attore Neri Marcorè, oppure con i calciatori della Lazio in visita alle scuole provvisorie messe in piedi ad Amatrice, con i tanti artisti di strada o semplicemente ragazzi volenterosi vestiti da clown che hanno provato a riattivare le fantasie di questi bimbi. O ancora le piscine comunali aperte (con una iniziativa voluta dalla squadra di pallanuoto di Tolentino), l’apertura del luna park di Perugia o l’iniziativa dei ragazzi di «Disordine, oltre il teatro» che hanno coinvolto i più piccoli nella messa in scena di piccoli spettacoli teatrali.

Idee, spunti, eventi grandi e piccoli in una catena della solidarietà verso le vittime più vulnerabili del sisma che ci si augura possa continuare nel tempo, anche quando i riflettori dell’attenzione mediatica si saranno spenti.

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