Siriano fermato a Pozzallo: accertati legami con l'Isis

Sul cellulare conteneva foto che dimostrerebbero i legami con l'Isis: il fermo è stato convalidato

Siriano fermato a Pozzallo: accertati legami con l'Isis

Un siriano fermato dalla Digos a Pozzallo sarebbe accusato di appartenere ad un gruppo affiliato all'Isis. Nel cellulare del ventenne sono state trovate diverse foto che lo incriminerebbero. Il giovane, che era sbarcato lo scorso 4 dicembre, si sarebbe fatto immortalare in varie pose a dir poco sospette. In esse compare armato di kalashnikov vicino ad un'abitazione; in un'altra viene ritratto accanto ad un rudere, apparentemente un monumento devastato dalla furia dell'Isis; in un'altra foto ancora si vede un gigantesco pugno con una scritta in arabo che recita: "lanciato contro il vessillo statunitense; altrove, invece, emerge minaccioso, come una torcia inestinguibile".

Ieri il giudice ha convalidato il fermo dell'uomo, confermando così il carcere. Al momento gli inquirenti catanesi stanno passando al vaglio diversi elementi che inchioderebbero l'uomo: tra questi file audio e video, sms inviati attraverso il social network e in particolar modo con Whatsapp. Tutti elementi che dimostrerebbero i legami dell'uomo ad un gruppo armato di matrice integralista islamica.

Ma l'attenzione della procura

distrettuale di Catania si è concentrata soprattutto sui contatti che il giovane aveva all'estero, soprattutto in Siria. In particolare ai collegamenti con esponenti di gruppi terroristici.

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