Il Papa emerito Joseph Ratzinger "non ha scritto un libro a quattro mani col cardinale Sarah". Quindi, per conseguenza diretta, il passaggio testuale sulla necessità di non abolire il celibato sacerdotale - poche righe che tanto sono state dibattute in queste ore - non può essere attribuito a Joseph Ratzinger. Oppure sì, ma non nel contesto libresco, che Benedetto XVI non avrebbe avallato. Questo, in estrema sintesi, è il succo di un articolo pubblicato nella tarda serata di ieri su Il Corriere della Sera, che si è basato su alcuni virgolettati che sono stati rilasciati dallo staff del teologo tedesco.
Gli stessi virgolettati che sarebbero in grado di confermare la non partecipazione dell'ex pontefice ad una "operazione editoriale e mediatica, dalla quale Benedetto si chiama fuori ed è totalmente estraneo". Ratzinger, per farla breve, avrebbe sì scritto sul tema del celibato sacerdotale, ma non in funzione di un'opera congiunta con Sarah. Ma le cose stanno davvero così? Quando Benedetto XVI rompe il silenzio, i misteri si palesano con costanza: era successo qualcosa di simile con la storia della "lettera tagliata". In quel caso, il quadro si era dipanato nel corso delle ore successive alla bufera. La manifestazione di una polemica in grado di coinvolgere più parti sta diventando una certezza del dopo pubblicazione di testi a firma dell'emerito. E l'uomo che ha rinunciato al soglio di Pietro continua a far discutere.
Soltanto che questa volta a smentire gli "attacchi" ci ha pensato il cardinal Robert Sarah, l'altro autore de "Dal Profondo del nostro cuore", che ha replicato via Twitter, pubblicando una riflessione e allegando tre fotografie. "Gli attacchi sembrano implicare una bugia da parte mia. Queste diffamazioni sono di gravità eccezionale. Stasera fornisco le prime prove della mia stretta collaborazione con Benedetto XVI per scrivere questo testo a favore del celibato. Parlerò domani se necessario", ha fatto presente sul social network citato il cardinale africano. Le immagini allegate da Sarah al post ritraggono tre missive a firma dell'emerito. In una si legge: "Eminenza, finalmente posso trasmettere i miei Pensieri sul sacerdozio. Lascio a lei se trova qualche utilità nei miei poveri pensieri". In una delle tre, Ratzinger comunica a Sarah di aver già iniziato a scrivere qualche considerazione sul tema. Il cardinale, quindi, ha domandato a Ratzinger un contribuito che lo stesso Ratzinger aveva già iniziato a comporre.
Ma il focus centrale è quello in cui Benedetto XVI comunica a Sarah quanto segue: "Da parte mia il testo può essere pubblicato nella forma da Lei prevista". Ma Sarah ha voluto rincarare la dose: nel corso della mattinata di oggi, il prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti ha twittato ancora: "Dichiaro solennemente che Benedetto XVI sapeva che il nostro progetto avrebbe preso la forma di un libro. Posso dire che abbiamo scambiato diversi test per stabilire le correzioni. Stamattina rilascerò una dichiarazione più dettagliata per ristabilire la verità".
Vedremo se e quali notivà emergeranno nel corso delle prossime ore. Tutto, però, lascia supporre che Benedetto XVI sapesse quale fosse la destinazione della riflessione che ha inoltrato al cardinal Robert Sarah.
L'unica postilla è questa: nelle tre lettere non compare la titolazione del libro che sta per uscire oggi, ossia "Dal profondo del nostro cuore". E su questo punto, con ogni probabilità il cardinale africano ha intenzione di fare chiarezza entro la giornata di oggi, mediante la dichiarazione annunciata.Des attaques semblent insinuer un mensonge de ma part. Ces diffamations sont d’une gravité exceptionnelle. Je donne dès ce soir les premières preuves de ma proche collaboration avec Benoît XVI pour écrire ce texte en faveur du célibat. Je m’exprimerai demain si nécessaire. +RS pic.twitter.com/L8Q6NmkXKE
— Cardinal R. Sarah (@Card_R_Sarah) January 13, 2020
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