Sciopero e contro-sciopero. Da una settimana uno sciopero Cobas sta tenendo "in ostaggio" Tigotà. Spieghiamo: uno sparuto gruppo di dipendenti di due società esterna alla catena (Winlog Srl e Logup Srl), iscritti al sindacato, sono in protesta e stanno bloccando i magazzini di Tigotà, impedendo ai camion di entrare e uscire dai capannoni dell'azienda a Padova e Broni (in provincia di Pavia), bloccando sia il rifornimento dei prodotti sia il recapito della merce ai negozi.
Incrociano le braccia per il mancato rinnovo di otto contratti a termine su cui l'azienda non può intervenire direttamente. Un'azienda di 4.300 dipendenti, 700 punti vendita in tutt'Italia, e un fatturato di oltre un miliardo di euro.
Secondo quanto raccolto dal ilGiornale.it, se il blocco dovesse perdurare, da lunedì - martedì al massimo – i primi negozi dovranno chiudere (per mancanza di prodotti), con conseguenze ovviamente negative per i dipendenti.
Quindi ecco la contro manifestazione dei lavoratori davanti al magazzino dove c'è il presidio dei Cobas: una protesta dentro la
protesta per chiedere, in modo pacifico ma rumoroso, di lascarli lavorare, sbloccando la situazione, perché – dicono – "la protesta è legittima, ma non deve bloccare il lavoro degli altri e metterlo a rischio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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