Era evidentemente convinta di essere assunta, al termine del periodo di prova. Invece, quando ha scoperto che nemmeno il tirocinio che stava svolgendo da tempo le sarebbe stato retribuito, ha dato in escandescenze danneggiando il locale in cui lei stessa stava lavorando. Protagonista della vicenda svoltasi pochi giorni fa a Tirrenia (una frazione del Comune di Pisa) una giovane barista che prestava servizio presso un bar del litorale.
In base alle prime ricostruzioni della questura di Pisa, nel corso di uno dei suoi ultimi turni al bancone la ragazza avrebbe chiesto alla proprietaria dell'esercizio commerciale l'ammontare del suo compenso. Si aspettava forse che alla scadenza dello stage quest'ultima le avrebbe proposto un contratto per entrare in pianta stabile nell'organico, dando per scontato di aver se non altro diritto a percepire un bonus economico per i servizi svolti durante il periodo da tirocinante. Quando la titolare le ha fatto capire come un'assunzione non fosse nelle sue intenzioni e che per le mansioni che stava svolgendo non avrebbe ricevuto alcun euro, la stagista si è resa conto di aver a conti fatti lavorato gratis.
E sentendosi evidentemente presa in giro, non ci ha visto più: prima di allontanarsi, avrebbe iniziato ad inveire contro la superiore, oltre a lanciare alcuni portacenere ed altri oggetti contro le pareti (danneggiandole). Al momento dell'arrivo dei poliziotti, allertati dalla donna, la stagista era già andata via. E dopo aver constatato l'assenza di feriti, visto che i danni riguardavano solo l'interno dello stabile, gli agenti hanno optato per non darsi alla ricerca della ragazza, prospettando alla proprietà la possibilità di sporgere querela nei suoi confronti per il danneggiamento degli oggetti.
Va detto che la legge italiana non obbliga i datori di lavoro a corrispondere un compenso agli stagisti, a patto però che si tratti di un tirocinio formativo nell’ambito di un percorso di studi (dove non è previsto nemmeno il rimborso spese). Diverso è il caso in cui e lo stage viene svolto al di fuori dell’ambito scolastico o universitario del tirocinante: in questi frangenti, i titolari sono tenuti a garantire loro almeno un rimborso.
Un tema che continua a far discutere a livello nazionale ancora oggi: da un lato gli imprenditori che lamentano difficoltà nel reperire personale giovane (nonostante stipendi ben pagati) incolpando reddito di cittadinanza e scarsa propensione al lavoro, dall'altra i giovani che puntano il dito contro orari lavorativi massacranti e paghe non proporzionate alla fatica. Qualunque sia la verità, l'impressione è che se ne parlerà ancora a lungo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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