"Bismallah al-Rahaman al-Rahim", ovvero in nome di dio clemente e misericordioso. Con queste parole, pronunciate dal presidente della Federazione islamica del Piemonte Elrhalmi Abdelrhani, è stata inaugurata questa mattina la prima moschea di Torino riconosciuta in modo ufficiale.
Realizzata in via Genova 268, zona Lingotto, la moschea (guarda la gallery) è nata grazie al contributo, al sostegno e al lavoro di tutta la comunità islamica non solo di Torino, ma anche di Nichelino e Moncalieri. Decine di associazioni (islamiche e non) si sono adoperate per realizzare in quella che era una ex discoteca "un luogo di incontro e di mutuo scambio sia tra generazioni sia tra culture diverse". Tra diversi relatori che si sono succeduti erano presenti anche il console del Marocco a Torino Abdel Aziz Ashak, gli assessori alla Casa di Nichelino e Moncalieri e il vicesindaco di Torino Tom De Alessandri. "Oggi si realizza qualcosa di importante - ha detto quest’ultimo - si onora l’articolo 8 della Costituzione, quello sulla libertà di culto. E si dà concretezza ad un processo di democrazia vera".
Dopo Roma e Catania, da oggi anche Torino ospita in termini ufficiali un luogo di culto per la sua comunità islamica. "Ma noi - hanno sottolineato i rappresentanti della comunità islamica - vogliamo che questa sia una moschea di vetro: trasparente e aperta. La moschea non era il fine, ma è il punto di partenza". "È questa la direzione da perseguire per una vera integrazione", ha commentato anche l’antropologa Annamaria Fantauzzi, rappresentante nazionale dell’Avis. E ha aggiunto: "Conosco bene la cultura islamica. È fondata su valori come i nostri: misericordia, lealtà, umanità. Non è accettabile pensare che nel 2013 una cultura come questa faccia paura".
Mentre all’interno della moschea su tappeti rossi fiammanti donati da un commerciante marocchino di Porta Palazzo venivano offerti dolci e biscotti tradizionali, accompagnati dal classico tè, all’esterno la Lega Nord ha manifestato per protestare contro l’apertura del nuovo centro.
"Questa non è integrazione - hanno sostenuto distribuendo volantini - il Carroccio dice 'no' alla moschea di via Genova. Sarà questo il futuro di Torino?". Tre di loro hanno accettato l’invito e si sono presentati all’interno del centro culturale. Dove hanno ricevuto l’offerta di tè e dolci tradizionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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