Torino, bandito ha un gemello: impossibile capire chi incolpare

La procura di Torino deve chiedere l'archiviazione per un caso di aggressione e rapina. Il marocchino è uguale al gemello: impossibile distinguerli

Torino, bandito ha un gemello:  impossibile capire chi incolpare

Ha un gemello. Identico. Talmente uguale che il giudice non può distinguere chi abbia commesso la rapina. E dunque non è possibile processare il bandito perché non si può essere certi, oltre ogni ragionevole dubbio, che il colpevole sia uno o l'altro fratello.

Salvato dal gemello

Sembra assurdo, ma è così. Di fronte all'incredibile somiglianza la procura di Torino non ha potuto che archiviare il caso. Le indagini avevano portato a scovare il bandito, poi però è saltato fuori il gemello. E nessuno dei testimoni è stato in grado di distinguere il ladro dall'altro.

La rapina

I fatti risalgono al dicembre 2016. Di fronte ad un fast food in Corso Vittorio Emanuele l'indagato, un marocchino di 27 anni, aggredì e derubò un connazionale di circa 200 euro. Quando fuggì a bordo di un'auto, alcuni passanti si segnarono il numero di targa e permisero alle forze dell'ordine di dare il via alle indagini.

"Ci vedo doppio"

Individuato il colpevole, per la procura la strada si è fatta in salita quando ha scoperto che

il marocchino aveva un gemello identico. Una testimone, dopo aver visto i due insieme, disse sconsolata: "Mi sembra di vederci doppio". E così il malvivente è stato salvato dal fratello. E dalla genetica.

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