Non ha voluto rispondere alle domande degli inquirenti il 23enne Halil Elmahdi, 23enne italiano di origini marocchine che ieri mattina è stato arrestato dagli uomini della Digos di Torino, accusato di "partecipazione all'associazione terroristica dello Stato Islamico (Isis)".
Tredici perquisizioni sono scattate mentre veniva fermato Elmahdi (video), che a quanto risulta dalle indagini sarebbe l'autore del primo testo di propaganda del gruppo jihadista tradotto in lingua italiana. Comparso davanti al gip dopo una notte trascorsa al carcere delle Vallette a Torino non ha parlato. Il suo avvocato, Enrico Bucci ha spiegato: "Valuteremo nei prossimi giorni se fare richiesta di riesame dell’ordinanza, abbiamo dieci giorni di tempo a decorrere da oggi".
L'indagine che ha portato Elmahdi in carcere era scattata due anni fa, dopo la morte dell'allora portavoce dello Stato islamico, Abu Muhammad Al-Adnani. L'italo-marocchino aveva creato una piattaforma online per diffonderne le parole. Il 23enne aveva patteggiato una condanna a due anni in carcere, sospesa poi con la condizionale. Il suo percorso di radicalizzazione non si era però arrestato.
"Halili stava studiando come preparare il camion per compiere un attentato, siamo intervenuti in tempo.
Si informava sull’utilizzo del coltello - ha aggiunto il questore - dove e in che modo colpire. Era il momento di intervenire, non potevamo permetterci in questo periodo storico di aspettare che individuasse l’obiettivo da colpire", il questore di Torino, Francesco Messina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.