Torino, il mercato dell'eroina a due passi dal comune

Nel capoluogo piemontese questa droga si trova di giorno e in pieno centro. Gli spacciatori sono di origine africana

Torino, il mercato dell'eroina a due passi dal comune

Negli anni Ottanta Peter Gabriel cantava Shock the Monkey, canzone che conteneva un esplicito riferimento all’eroina, la droga che in quel periodo flagellava Europa e Stati Uniti. Da noi questa sostanza sembrava ormai scomparsa dai primi anni duemila, sostituita da cocaina e droghe sintetiche. Per molto tempo non se n’è più sentito parlare, pensando che gli utilizzatori fossero rimasti in pochi e per lo più legati all’ondata degli anni settanta e ottanta. Adesso, dopo un periodo di silenziosa crescita, l’eroina è tornata per le strade di Torino e del resto d’Italia con un volto diverso: adesso gli adolescenti cominciano ad assumerla anche a 14 anni e preferiscono fumarla o mischiarla con altre sostanze. Si utilizza per controbilanciare l’effetto della cocaina o per aumentarne gli effetti. In un contesto sociale che non stigmatizza più l’uso di droghe pesanti, questa recrudescenza del fenomeno è stata causata anche da una politica dei prezzi aggressiva: una dose costa circa dieci euro, mentre un grammo non supera i quaranta; un valore quasi 4 volte inferiore rispetto al passato.

Nel capoluogo piemontese questa droga si trova di giorno e in pieno centro, a due passi dal municipio; gli spacciatori sono per lo più di origine africana e si moltiplicano dopo ogni retata della polizia. Come per le teste dell’Idra nella mitologia greca, messo fuori gioco uno spacciatore ne escono altri due, spesso improvvisati. Questo fenomeno ha reso “il prodotto” molto eterogeneo: in giro si trovano sia droghe con altissime concentrazioni di eroina che sostanze quasi prive di principio attivo mischiate con elementi di “taglio” ad alto potenziale tossico. “Se prima si trovavano in commercio sostanze con concentrazioni di eroina del 10 percento – ha dichiarato Paolo Jarre, direttore del Serd di Collegno – adesso se ne trovano con il trenta”.

La quantità di eroina pura è aumentata e ha già mietuto le prime vittime: negli ultimi mesi ci sono stati due casi di overdose fatale a Torino proprio a causa di questa oscillazione delle concentrazioni. A seconda del grado di purezza dell’eroina, bisognerebbe assumere quantità diverse di prodotto per avere lo stesso effetto, ma se un consumatore compra una dose molto più pura di quella che compra di solito e la usa nello stesso modo, ha molte più probabilità di andare in overdose (Guarda il video).

A Torino esistono strutture di aiuto per i tossicodipendenti e le loro famiglie che ottengono risultati incoraggianti: la comunità terapeutica Gineprodue, ad esempio, ha un tasso di guarigione dell’ottantacinque percento e ospita ragazzi che hanno vissuto sulla propria pelle il ritorno dell’eroina. Uno di loro ha confessato che usava l’eroina per farsi passare l’ansia che gli dava la cocaina. Il mix di sostanze aumenta il pericolo di effetti avversi, che molte volte sono causati anche da enormi concentrazioni di caffeina. Se un grammo di sostanza contiene più del 30 percento di caffeina, questa diventa tossica per l’organismo e va a intaccare il sistema cardiovascolare.

Come emerge dall’inchiesta, però, molti giovani sottovalutano la pericolosità di questa droga e non la vedono come un pericolo. “Non c’è più quell’allarme sociale che ha caratterizzato l’avvento dell’eroina negli anni settanta – sostiene la psicoterapeuta Sara Cat Berro – Ormai ci siamo abituati a vedere l’uso delle droghe come qualcosa di normale e non ci scandalizziamo più. Il fatto che non ci sia più una trasformazione fisica dovuta all’uso delle droghe, porta anche le famiglie a minimizzare il problema. Sembra che ora usare sostanze stupefacenti sia normale”. Secondo la dottoressa quasi nessun locale della movida torinese è libero dal consumo e dallo spaccio: “Durante le sedute che faccio – ha continuato Cat Berro – i pazienti mi dicono che devono chiudersi in casa: in tutti i quartieri e locali rischiano di ricascare dentro il mondo della droga”.

Con l’aumento delle tossicodipendenze, diminuiscono le richieste di aiuto: “Ora le droghe hanno una diffusione molto più capillare” sostiene Lorenzo Papagna, presidente della Lenad,

un’associazione che fornisce aiuto ai tossicodipendenti e le loro famiglie. “Ci siamo accorti che l’uso di droga viene visto come un passatempo e i ragazzi non lo vedono come un problema fino a che non è troppo tardi”.

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