Torino, le minacce degli anarchici: Appendino finisce sotto scorta

Sui muri sono comparsi messaggi minatori indirizzati al sindaco, che ha espresso il proprio sostegno nei confronti delle forze dell’ordine, e per tale ragione la prefettura ha deciso di correre ai ripari: Chiara Appendino è sotto scorta da sabato

Torino, le minacce degli anarchici: Appendino finisce sotto scorta

Ancora tensioni nella città di Torino, da giorni vessata da gruppi di anarchici agguerriti dopo lo sgombero dell’asilo di via Alessandria.

Soltanto lo scorso sabato “gli antagonisti” hanno distrutto autovetture lasciate in sosta, rovesciato ed incendiato cassonetti, mandato in frantumi una vetrata della sede “Smat”, fatto esplodere bombe carta e costretto le autorità a chiudere parecchie strade. Sono state ore di vero e proprio panico per i cittadini, che hanno visto la situazione degenerare di minuto in minuto.

Molti i messaggi minacciosi scritti dagli anarchici sui muri, alcuni di questi rivolti contro lo stesso sindaco di Torino, Chiara Appendino. I toni si sono fatti tanto ostili da costringere la prefettura a prendere dei provvedimenti. Ecco spiegato quindi perché il primo cittadino si trova ora sotto scorta.

“Appendino appesa” è solo una delle frasi minatorie lasciate dagli attivisti dei centri sociali, come riportato dal quotidiano locale “TorinoToday”.

I ribelli non hanno affatto gradito la presa di posizione del sindaco in tutta la vicenda. Giovedì, al termine dello sgombero della sopra citata scuola materna, occupata dal lontano 95’, la Appendino si era congratulata con le forze dell’ordine per la buona riuscita dell’operazione. Già in quel momento la rappresentante cinquestelle era stata fortemente contestata anche da alcuni suoi colleghi di partito, contrari alla liberazione dell’edificio.

Gli anarchici non hanno neppure dimenticato il messaggio di solidarietà rivolto dal primo cittadino alle forze dell’ordine, che nella serata di sabato hanno dovuto affrontare la loro furia. In quei momenti di guerriglia urbana, gli uomini in divisa sono stati fatti bersaglio del lancio di pietre e di petardi, e si sono visti costretti a ricorrere all’uso di gas lacrimogeni e di idranti. “Quanto sta accadendo in queste ore non può essere confuso in alcun modo con l’esercizio della democrazia aveva commentato la Appendino. “Gli episodi di violenza perpetrati da alcuni manifestanti oggi a Torino sono di una gravità inaudita. Piena solidarietà alle persone e alle forze di Polizia rimaste coinvolte”.

Parole che non sono piaciute agli anarchici, che sono dunque passati alle minacce.

Per tale ragione Chiara Appendino si trova sotto scorta da sabato.

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