Torino, in ospedale dopo la circoncisione. È il secondo caso

Preoccupate la autorità: "Pratiche da fare in ospedale". Un neonato ghanese morto pochi giorni fa

Torino, in ospedale dopo la circoncisione. È il secondo caso

Il caso è meno grave del precedente, in cui un bambino era morto a Torino a causa di una circoncisione casalinga finita male. Un neonato ghanese era morto in ospedale pochi giorni fa, trasportato in arrestato cardiaco pochi giorni dopo l'operazione.

Questa volta, ancora a Torino, un bambino marocchino di tre anni è finito al Martini per un'infezione, per una circoncisione praticata in casa. È stato dimesso in breve tempo, scrive Repubblica sul suo dorso locale.

Ciononostante Nino Boeti, vicepresidente del Consiglio regionale in quota Pd, si è fatto sentire per dire che "è dovere dell'assessorato regionale alla Sanità battere un colpo e portare la circoncisione rituale dentro gli ospedali, per evitare che avvenga a prescindere, ma in clandestinità e in condizioni igieniche e sanitarie pericolose".

Tre persone sono intanto in carcere, fermate per la morte del piccolo ghanese, causata da una setticemia.

Il giudice per le indagini preliminari ha detto nei giorni scorsi che esiste un problema per le tradizioni che non sono quella ebraica, per cui non esiste una normativa specifica e un modo per garantire la "qualificazione e la competenza specifica" di chi pratica in casa la circoncisione.

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