Torino, produceva marijuana liquida da fumare con la sigaretta elettronica: arrestato il pusher "chimico"

La Squadra mobile, dopo aver individuato il laboratorio, ha fermato un 33enne, che riusciva a estrarre dalle infiorescenze di marijuana il suo principio attivo, cioè il Thc, preparando così sigarette elettroniche al gusto di spinello

Torino, produceva marijuana liquida da fumare con la sigaretta elettronica: arrestato il pusher "chimico"

Tramite una tecnica che conosceva perfettamente, riusciva a estrarre dalle infiorescenze di marijuana il suo principio attivo, cioè il Thc, preparando così sigarette elettroniche al gusto di spinello, che riusciva a piazzare sul mercato come marijuana liquida. È accaduto a Torino, dove un uomo di 33 anni, secondo quanto riportato da La Stampa, è stato arrestato in queste ore dalla Squadra mobile, che ha scoperto il suo laboratorio.

Un "chimico" dello stupefacente

Secondo quanto riportato dal quotidiano, l'italiano, che aveva un laboratori in via Camillo Riccio, nel capoluogo piemontese, è considerato una specie di "chimico" dello stupefacente. In base a quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, al 33enne sarebbe stato sequestrato il kit per preparare la sostanza e rivenderla sul mercato illegalmente.

Il materiale ritrovato

Gli agenti, all'interno della struttura, avrebbero rinvenuto un tubo in metallo, i filtri per l'estrazione di oli e resine, dei flaconi di glicole propilenico e glicerina vegetale, oltre a cinque filtri nuovi per sigarette elettroniche. Ma la polizia, dentro al laboratorio del 33enne, avrebbe trovato anche 400 grammi di marijuana, 25 "datteri" di hashish, un bilancino di precisione e oltre mille euro in contanti.

Il terzo laboratorio a Torino

Secondo quanto riportato da Fanpage, quello trovato in queste ore sarebbe il terzo laboratorio rinvenuto dalle forze dell'ordine nel capoluogo piemontese in pochi mesi. In altre operazioni di polizia, lo scorso anno, in via Randaccio e in via Leini, gli agenti avevano individuato due strutture attrezzate per la preparazione di "ostie" di crack (probabilmente collegate fra loro). Le indagini, infatti, proseguono per capire se il laboratorio di via Camillo Riccio sia colegato a una filiera della criminalità organizzata.

Lo "spinello elettronico" a Brescia

Nell'aprile del 2017, la questura di Brescia aveva rinvenuto uno stock di fialette contenenti cannabis liquida concentrata, arrestando il dipendente di un negozio che vendeva sigarette elettroniche.

In quella circostanza, gli agenti della Squadra mobile, come citato da Il Giorno, gli agenti della Squadra mobile avevano scoperto che il commesso non si limitava a tenere all'interno della sua abitazione hashish a pezzi da spacciare, ma lo trattava con l'aiuto di pentolini, solventi, alambicchi e glicerina. Tutti struemtni che gli servivano per estrarre dai panetti l'olio di cannabis che, poi, diluiva in una soluzione e lo inseriva nelle sigarette elettroniche.

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