Quando, al colloquio di lavoro, si sente chiedere quale taglia di reggiseno porti, non riesce a credere alle proprie orecchie: perché la diciannovenne trevigiana protagonista di questa storia sta affrontando un colloquio come segretaria, e non come spogliarellista.
Una giovane neodiplomata, racconta il Gazzettino, si presenta al titolare di una ditta friulana che si occupa di vivai e di commercio di piante: la posizione ambita è quella di assistente e collaboratrice del titolare, con disponibilità a viaggiare in Europa e buona conoscenza delle lingue straniere.
La ragazza, appena uscita da un Istituto turistico, fa immediatamente domanda, sentendosi rispondere che non si cercano persone di grande esperienza e che per lei sarebbe pronto un contratto a tempo indeterminato da 2300 euro al mese.
Al momento del colloquio con il datore di lavoro, però, la giovane si sente rivolgere una serie di domande ben poco attinenti con il motivo per cui si trova lì: "Quanto è alta? Che misure porta?" E poi, dopo la richiesta di una fotografia: "Che taglia porta di seno?
A questo punto la ragazza non riesce più a trattenersi e sbotta: "Ma sta cercando una segretaria o un'attrice porno?" Il titolare allora, un po' imbarazzato, abbozza: "Sto cercando una segretaria assistente, ma avrei piacere che mi piacesse e che sia ok - è stata la
risposta - non sono ossessionato dall'aspetto fisico, ma sicuramente seriamente interessato. Penso sappia come funzionano queste cose."Forse la ragazza lo immaginava, ma sicuramente avrebbe preferito non scoprirlo con certezza.
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