Trieste, sfregio durante la messa: "Che parte di Cristo è?"

All'interno della chiesa dedicata a San Giovanni Decollato un uomo al momento della Comunione Eucaristica ha inscenato un surreale dialogo

Trieste, sfregio durante la messa: "Che parte di Cristo è?"

A Trieste un’incredibile profanazione eucaristica è stata immortalata da un video e, adesso, è scattata la denuncia ai Carabinieri a carico dell’autore. L’episodio è accaduto nel giorno di Pasqua ma ne è stata data notizia solo oggi sul quotidiano locale triestino Il Piccolo.

All'interno della chiesa dedicata a San Giovanni Decollato di Trieste, sita in piazzale Gioberti, 5, che si trova nella zona suburbana di Guardiella, una chiesa che era stata consacrata, nel lontano 27 giugno 1858, dall’allora vescovo Bartolomeo Legat, durante la Santa Messa Pasquale delle ore 11 si è messo in fila un uomo che, arrivato davanti al sacerdote, ha inscenato un surreale dialogo.

Come si sente dal video nei 35 secondi pubblicati, al sacerdote che ripete la tradizionale formula "Il corpo di Cristo" prima di distribuire sulla mano il Santissimo Corpo del Signore, l’uomo ha risposto: "Grazie a te", aggiungendo provocatoriamente: "E che parte è questa del corpo?". Alla risposta seccata e in dialetto del sacerdote: "Magna", l’uomo ha replicato in dialetto: "Magno quando che voglio mi. Magno, magno, sta bono". Poi l’uomo si è allontanato dal sacerdote e, invece di consumare le sacre specie immediatamente, come è previsto dalle norme della Chiesa, si è incamminato lungo la Chiesa tenendo in mano la particola consacrata e ripetendo due volte, inquadrando probabilmente con uno smartphone l’Ostia Consacrata, "questo è il corpo di Cristo?" e aggiungendo irrispettosamente "ma dai dai questo qua è […omissis] mamma mia, bon bon". Quindi l’affermazione blasfema: "Ma come puoi fare di una patatina il Corpo di Cristo?. Ma andemo avanti…". Poi nel video scatta il bip della censura.

A quanto pare, il clero parrocchiale (formato dal Parroco, il canonico Fabio Ritossa, dai vicari parrocchiali, i sacerdoti Milan Nemac, Devid Giovannini, Tomaž Kunaver, e dal diacono permanente Paolo Longo), ha deciso di denunciare l’uomo ai Carabinieri di Trieste. Il quotidiano Il Piccolo non riferisce il nome dell’uomo che ha preso in mano l'ostia consacrata ed ha imprecato contro la stessa e la religione cattolica, sotto gli sguardi allibiti di decine di fedeli che hanno assistito alla scena. È stato evidenziato, invece, che l'uomo "è stato bloccato da un parrocchiano che gli ha intimato di consumare la particola prima di uscire dalla chiesa". Incredibilmente sulla pagina Facebook del quotidiano triestino diversi commentatori hanno apprezzato il gesto blasfemo. Sono stati numerosi, invece, coloro (anche non cattolici) che hanno espresso disgusto per l'azione compiuta.

Sentita da Il Giornale, la consacrata Agnieszka Rzemieniec, del Comitato internazionale "Uniti con Gesù Eucaristia per le mani Santissime di Maria", ha commentato l’episodio spiegando che "la pratica della Comunione distribuita sulla mano favorisce questo tipo di abusi e di profanazioni". Per tale motivo il comitato, anche attraverso una petizione on line, "ha chiesto e continuerà a chiedere a chi ne ha l’autorità, il Pontefice, di permettere la ricezione della Santa Comunione Eucaristica sulla lingua ed in ginocchio", su degli appositi inginocchiatoi da installare nelle varie chiese. "Il popolo cattolico dovrebbe ricevere la Santissima Eucaristia in questo modo perché è il più consono ad esprimere la massima devozione nel ricevere il Corpo di Cristo. Il Cardinal Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha già espresso il suo favore ad acconsentire a questa richiesta. Manca solo il via libera di Papa Francesco", ha spiegato la donna a Il Giornale. La Rzemieniec ha ricordato che, "come insegnava san Tommaso d’Aquino, Gesù è realmente presente tanto nell’intero quanto nel minimo frammento del pane consacrato. Un esperimento condotto negli Stati Uniti, ha dimostrato che, ponendo la comunione in mano, diversi frammenti, difficilmente scorgibili ad occhio nudo, rimangono prima impressi nella palma della mano, quindi cascano a terra.

Inoltre, accanto al rischio di profanazione continua, si presenta anche il problema delle messe nere e dei circoli satanisti che, quasi meravigliati di questa consuetudine, possono più facilmente prelevare l’ostia e condurla via".

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