"Qui in ospedale c'è fila, fai il tampone privato". E il 47enne muore

L’uomo era arrivato al Pronto soccorso con forti dolori muscolari e febbre. Aperta una inchiesta

"Qui in ospedale c'è fila, fai il tampone privato". E il 47enne muore

Un uomo di 47 anni di San Cataldo, comune in provincia di Caltanissetta, è morto dopo essere stato mandato a casa dal Pronto soccorso dove si era recato in preda a forti dolori muscolari e febbre. Secondo quanto emerso, all’ospedale c’era troppa fila ed era stato consigliato al paziente di sottoporsi a un tampone in una struttura privata. Non avendone trovate di aperte, il 47enne era tornato a casa, dove è stato poi rinvenuto privo di vita dai suoi familiari. La salma dell’uomo è stata sequestrata su disposizione del Pubblico ministero di turno a seguito dell'apertura di un fascicolo avvenuta dopo la denuncia dei parenti.

Il 47enne era andato al Pronto soccorso con forti dolori

Secondo quanto denunciato dai familiari dell'uomo, un paio di giorni fa il 47enne si sarebbe recato al Pronto soccorso infettivologico dell'ospedale Sant'Elia vittima di un forte malessere. Ai sanitari presenti in quel momento nella struttura ospedaliera avrebbe riferito di avere linee di febbre oltre a dolori muscolari agli arti superiori. Sempre secondo la denuncia fatta dai familiari della vittima, il paziente non sarebbe stato registrato nei terminali in quanto nessuno lo avrebbe realmente visitato. All’uomo sarebbe stato infatti consigliato, dati i lunghi tempi di attesa, di sottoporsi a un tampone in una struttura privata. Dal 13 Agosto però i laboratori d’analisi di Caltanissetta e San Cataldo sono chiusi per ferie, alcuni di questi riaprono da domani, lunedì 23 agosto. A quel punto il 47enne avrebbe deciso di tornare a casa e mettersi a letto, esattamente dove è poi stato rinvenuto cadavere la mattina seguente. Ricordiamo che tra i sintomi più comuni dovuti al Covid c'è la febbre, oltre a tosse secca e spossatezza. Mentre tra quelli meno comuni troviamo anche l'indolenzimento e i dolori muscolari.

Anche una ragazza morta dopo febbre alta

Sempre nella stessa struttura ospedaliera, due giorni fa una ragazza di 23 anni era arrivata in gravissime condizioni, con febbre alta da diversi giorni e, una volta giunta giunta all’ospedale Sant’Elia, le era stata diagnosticata una Coagulazione intravascolare disseminata (Cid) con grave compromissione multiorgano.

A quel punto la giovane era stata trasferita al Policlinico di Palermo dove è poi avvenuto il decesso. Non si esclude che a causare la morte della 23enne possa essere stata una rickettsiosi dovuta alla puntura di una zecca o da una sepsi meningococcica.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica