Donald Trump è di nuovo presidente degli Stati Uniti, onore alla sua tenacia, resistenza e capacità. La sinistra, americana e non, è sotto choc; tra i conservatori c'è chi esulta e chi, soprattutto in Europa, nutre dubbi. Capiamo tutti, anche quest'ultimi ai quali però ricordiamo che in politica, come in qualsiasi campo della vita, il male minore è sempre meglio del peggiore e per un conservatore Kamala Harris e la sua corte di radical chic obamiani sarebbe stata una vera sciagura, per di più contagiosa. Come è capitato in Italia prima con Berlusconi, poi con Salvini e più di recente con Giorgia Meloni, anche in America la manovra a tenaglia tra magistratura e mezzi di informazione per fermare le destre ha fatto fiasco e ora sono lì a piagnucolare quando dovrebbero invece cospargersi il capo di cenere per la lunga serie di errori fatti e idiozie veicolate. Pensavano, come la nostra sinistra, che per vincere le elezioni bastasse presentare una donna a caso (di colore meglio, che fa appunto colore), parlare di aborto e di «fascismo», difendere l'immigrazione clandestina e fare sfilare nei loro comizi star miliardarie campioni di follower sui social, tipo il nostro Vasco Rossi. Nel mentre Trump parlava di sicurezza, stipendi, rincari di caffè e hot dog oltre che pace da imporre, che è altra cosa del pacifismo. Poteva finire diversamente? No, certo. E infatti per i trumpiani che hanno di fatto sostituito i repubblicani è stata una trionfale passeggiata che consegna loro oltre che il record di voti e la Casa Bianca, pure il Senato e la Camera dei rappresentanti. Un potere enorme che, avendo già loro il controllo della Corte Costituzionale, certo può fare paura. Quello che Trump farà a casa sua, nel bene e nel male, saranno gioie e dolori degli americani. Ci sono un paio di mesi di tempo l'insediamento avverrà a gennaio per capire come davvero, al di là degli slogan elettorali, vorrà comportarsi con l'economia e la difesa militare europee.
Certo, non siamo nelle condizioni di mostrare i muscoli all'America (l'ultimo europeo che provò a farlo caso Sigonella si chiamava Bettino Craxi e non fece una bella fine), ma primo non credo ce ne sarà motivo e secondo, casomai, spero proveremo a usare almeno la testa.
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