"Una tubercolosi mai vista, con un quadro clinico imponente che ricorda quelle dell’Ottocento". Così il dottor Sandro Cinquetti, direttore del Servizio d’Igiene e sanità pubblica di Treviso ha descritto la malattia degli alunni infetti, la maggior parte provenienti dalla stessa classe della scuola elementare.
I medici hanno contato 36 casi, 21 dei quali si sono rivelati compagni di classe. A diffondere la malattia, infatti sembra sia stata una maestra che era affetta dalla tubercolosi, senza saperlo, perché non aveva effettuato i controlli medici, in conseguenza alla tosse continua e a un sospetto dimagrimento improvvino. Il motivo? La paura di essere affetta da un male incurabile e la paura di scoprire di non avere speranze.
Ora, un'altra maestra e 8 alunni hanno contratto la malattia e 4 di loro sono tenuti in isolamento a casa,"non perché siano a rischio ma per eseguire esami e controllare la cura", ha spiegato Cinquetti al Corriere della Sera. In poco tempo, la tranquilla cittadina in provincia di Treviso si è ritrovata al centro di una vera e propria emergenza sanitaria, causata dalla mancanza di controlli di quella maestra, che si è trasformata, suo malgrado, nel "caso zero".
Secondo i medici, la donna aveva contratto la tubercolosi da bambina, ma la malattia si sarebbe manifestata solamente un anno e mezzo fa e, "avendola trascurata per troppo tempo è diventata molto contagiosa".Il dottor Cinquetti rassicura sul fatto che la situazione sia sotto controllo: "I focolai sono spenti". Ma non sempre questo basta a placare la psicosi collettiva e le polemiche.
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