Il tweet choc di Raimo su Ramelli: "Icona del peggiore neofascismo"

Lo scrittore contro Veltroni e il suo ritratto di Sergio Ramelli sul Corriere: "Memoria depoliticizzata invece che la storia"

Il tweet choc di Raimo su Ramelli: "Icona del peggiore neofascismo"

"La figura Ramelli, icona del peggiore neofascismo, subisce il lavaggio veltroniano: memoria depoliticizzata invece che la storia". È il tweet choc di Christian Raimo contro Walter Veltroni, reo di aver firmato un ritratto di Sergio Ramelli sul Corriere della Sera di domenica.

Il militante 18enne del Fronte della Gioventù che venne aggredito a colpi di chiave inglese il 13 marzo del 1975 per la sua appartenenza politica e morì il 29 di aprile successivo, dopo un mese di agonia. Ora la sua figura è stata in qualche modo "riabilitata" proprio dall'ex sindaco di Roma e fondatore del Pd: "I morti di quegli anni non devono oggi essere rivendicati, scagliati, usati per protrarre l'odio", ha scritto, "Il conflitto, in una democrazia, è vitale. Anche il più duro. Senza conflitto non c'è libertà. Ma l'odio è una patologia. E quegli anni sono stati un'epidemia di questo male".

"Sul Corriere esce un ritratto di Sergio Ramelli a firma di Veltroni, agiografico, collegato addirittura al riemergere dell'antisemitismo! La figura Ramelli, icona del peggiore neofascismo, subisce il lavaggio veltroniano: memoria depoliticizzata invece che la storia", attacca però Raimo. Poi, in un post sul sito Jacobinitalia, aggiunge: "Per ricordare un giovane ucciso negli anni Settanta l'ex segretario del Pd equipara fascisti e antifascisti e riscrive una storia simile a quella che piace alle estreme destre".

Parole che hanno scatenato un putiferio soprattutto sui social: "Senta Christian raimo non so chi sia lei, sappia che la verrò a cercare per guardarla in faccia e dirle, solo parole, ciò che in termini morali e giudiziari faremo per farle percepire con le parole e con la verità la sua miserevole condizione", ha scritto Maurizio Gasparri, "Si vergogni". "Non ho capito che mi vuoi dire. Ma mi trovi facile", ha replicato lui in un altro tweet.

Raimo, proprio dopo un'uscita sui social che fece polemica lo scorso anno, lasciò il suo ruolo da consulente al Salone del Libro di Torino: era l'edizione delle polemiche sul libro intervista di Chiara Giannini a Matteo Salvini edito da Altaforte, la casa editrice del dirigente di CasaPound Francesco Polacchi, e Raimo reagì pubblicando un elenco giornalisti ed editori che "tutti i giorni in tv, sui giornali, con i loro libri sostengono un razzismo esplicito e formano think tank organici con il governo", citando tra gli

altri Alessandro Giuli, ex condirettore del 'Fogliò e volto della Rai e Francesco Borgonovo, vicedirettore di La Verità. Ora la nuova uscita su Ramelli, che ha sollevato decine di critiche sullo scrittore e insegnante romano.

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