Ubriaco alla guida. Il giudice lo assolve: "Era collutorio"

Il legale del giovane romano ha dimostrato che il tasso alcolico era imputabile all'assunzione di un farmaco

Ubriaco alla guida. Il giudice lo assolve: "Era collutorio"

Deve dire grazie a un antinfiammatorio se è riuscito a evitare una condanna. Un 25enne romano, finito sotto processo per violazione del codice della strada per guida in stato di ebbrezza, è stato assolto dal tribunale monocratico di Roma perché il fatto non sussiste. Il suo difensore, l'avvocato Maria Antonella Mascaro, ha dimostrato che il tasso alcolico dello 0,92 gr/l rilevato da un carabiniere in occasione di un controllo stradale avvenuto nel marzo del 2012 era imputabile, con buona probabilità, all'assunzione di un farmaco, il Froben, un collutorio contro la tosse e l'influenza regolarmente prescritto dal medico curante. Il pm, invece, aveva chiesto la condanna del ragazzo a un mese e dieci giorni di arresto più 600 euro di ammenda e sospensione della patente di guida.

Il consulente della difesa ha, in effetti, confermato che "l'antifiammatorio, usato come colluttorio, contenendo etanolo, può alterare la misurazione alcolimetrica dello strumento" in uso alle forze di polizia. E anche la mamma dell'imputato ha ribadito in udienza che in quel periodo il figlio era alle prese con una sindrome influenzale.

Tenuto conto di queste risultanze, il giudice Anna Maria Gavoni ha ritenuto che "non sia stata fornita la prova certa della sussistenza dell'elemento oggettivo in quanto i sintomi descritti" dal militare che aveva eseguito l'alcol test "non hanno trovato conforto oggettivo nel corso dell'istruttoria dibattimentale". Da qui l'assoluzione, sia pure con la formula dubitativa, perché "si deve ritenere che lo stato in cui si trovava l'imputato non era quello dell'alterazione psicofisica derivante dall'assunzione dell'alcol".

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